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Vecchio 16-02-2009, 22.00.47
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Predefinito Autodelta story

Autodelta
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Nazione Italia

Tipologia
Società per azioni

Fondazione 1963 a Provincia di Udine

Sede principale Settimo Milanese

Persone chiave Carlo Chiti

Settore
Industria metalmeccanica

L' Autodelta, o Auto Delta, era una casa automobilistica italiana, attiva dal 1963 al 1966, in seguito divenuta denominazione distintiva per il reparto corse dell'Alfa Romeo .

Il contesto
Dopo il ritiro dalle competizioni, avvenuto nel 1951, la direzione Alfa Romeo era piuttosto contraria ad impegnarsi ufficialmente nelle gare per derivate di serie che, nei primi anni '60, riscuotevano un grande successo di pubblico e, inoltre, vedevano spesso come protagoniste le "Giulietta" preparate da officine esterne.
Per superare il veto della direzione, il reparto esperienze dell'Alfa cercò di coinvolgere aziende esterne, come la Zagato e la Abarth, allo scopo di sviluppare il "progetto 105.11", un'automobile da competizione su base "Giulia" da impegnare nelle competizioni.
Per varie ragioni ed imprevisti, tali tentativi non ebbero esito ed un paio di ex tecnici Alfa Romeo, gli ingegneri Carlo Chiti e Ludovico Chizzola, decisero di creare una struttura autonoma adatta a portare a termine il "progetto 105.11", supportati dal consenso ufficioso dell'azienda milanese.
L'Auto Delta
Fondata dai soci paritari Chiti e Chizzola, con atto notarile del 4 marzo 1963, l' Auto Delta si insediò, il successivo 15 marzo, nei locali annessi alla concessionaria Innocenti di proprietà dell'ing. Chizzola, in via Galileo Galilei 9/3 a Feletto Umberto. Tale dislocazione era stata scelta allo scopo di poter lavorare con la massima segretezza e senza dare adito a coinvolgimenti ufficiali.
In quella prima fase sperimentale, l'Auto Delta aveva il compito di assemblare e modificare le varie componenti fornite da molte aziende italiane ed estere, a cominciare dalle meccaniche Alfa Romeo, per finire alle carrozzerie della Zagato, passando per una miriade di altre forniture, comprese le parti in electron realizzate dalla Gilera. La prima "Giulia TZ" venne approntata nel maggio 1963.
Nella seconda metà del 1964, l'ing. Chiti studia la trasformazione della "Giulia GT" per le competizioni, realizzando il modello "GTA", la cui costruzione in piccola serie verrà affidata all'Auto Delta.
Il 5 ottobre 1964, l'Alfa Romeo e l'Auto Delta siglarono una convenzione che allargava il campo d'azione dell'azienda friulana, la quale veniva autorizzata alla realizzazione di prototipi, all'elaborazione delle meccaniche ed alla partecipazione diretta nelle gare. In sostanza, l'Alfa Romeo si preparava a riconoscere ufficialmente l'Auto Delta per farla divenire il proprio reparto corse.


La "Giulia TZ2" del 1965, una delle più celebri realizzazioni della Autodelta
Il 30 novembre 1964, l'Auto Delta viene trasformata in "Autodelta SpA" con sede legale ed operativa a Feletto Umberto, ma con uffici amministrativi e commerciali in via Enrico Fermi 7 a Settimo Milanese.
Nella nuova sede lombarda venne trasferito, nel 1965, anche il reparto ricerca e sperimentazione che si occupò del progetto e dello sviluppo della "Giulia TZ2", sotto la stretta direzione dell'ing. Chiti.
L'ing. Chizzola scelse di non trasferirsi in Lombardia, anche se l'attività produttiva a Feletto Umberto continuava a diminuire in favore della nuova sede milanese. In verità, la ragion d'essere di una sede tanto lontana da Milano era venuta meno con la decisione dell'Alfa Romeo di riaprire un proprio reparto per le competizioni.
Nel 1966 l'Autodelta venne messa in liquidazione e la sua struttura diede vita al nuovo Reparto Corse Alfa Romeo, le cui realizzazioni verranno, a volte, simbolicamente contraddistinte dal marchio "Autodelta" o "Delta".

Bibliografia Elvio Deganello, Tubolare Zagato, Automobilismo d'Epoca - luglio 2005
Alcune Alfa modificate da Autodelta
•Alfa Romeo
•Alfa Romeo Giulia TZ
•Alfa Romeo Giulia GTA
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Vecchio 16-02-2009, 22.20.32
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Predefinito Autodelta il mito

Nella storia dell' automobilismo esistono dei nomi e delle sigle talmente conosciute e apprezzate in tutto il mondo.E' il caso dell' Autodelta , società legata indissolubilmente al nome del geniale ingegnere toscano Carlo Chiti , che dal 1963 al 1984 ha contribuito ad affermare l' immagine sportiva e vincente dell' Alfa Romeo.Tutto inizia nel 1963 quando C.C. fonda a Udine l' Autodelta società che elabora vetture sportive.


Cliente principale è Alfa Romeo che prevede la costruzione di cento TZ.L' anno successivo l' Autodelta si sposta a Settimo Milanese per le richieste di Alfa Roemo che aumentano sempre più.Nel 1966 l' Autodelta viene acquistata dall' Alfa Romeo per soddisfare la pressante clientela che chiede vetture preparate per le corse.Chiti progetta e realizza venti motori in venti anni, dimostrando dinamismo e professioanlità difficilmente superabili.Le attività sono Campionato Mondiale Marche, Challenge Europeo e F1, ed è in qusta fucina di sportività che nascono le GTA vetture fortemnte competitive che si affermano sui circuiti di tutto il mondo e rafforzano il mito Alfa Romeo.

Alfetta TURBODELTA : definita così perchè montava un propulsore realizzato dall' Autodelta
L' Auto delta è famosa anche per le 33 inizialmente con motore a 8 cilindri di 2 litri, poi 3.Da qusta nascerà la 33 campione del mondo 1972, successo ripetuto nel 1975 e nel 1977. Nel 1979 debutta a Zolder una monoposto interamente Alfa Romeo.

L' avventura in F1 dura fino al 1983 quando la gestione Alfa viene affidata all' EuroRacing, scuderia proveniente dalla F3 e vincitrice di tre titoli con motore Alfa.Nel 1984 Chiti lascia l' Autodelta. Nel 1985 voene stipulato un accordo con la Benetton. Nel 1986 l' Audelta diventa ALFA CORSE mitico nome drivante dai successi sportivi degli anno trenta.Nel 1987 l' Alfa monta il motore alle monoposto Liger. Qunado viene abbandonata la F1 l' Alfa Corse si dedica al campionato Superturismo imponendo la sua supremazia con le GLORIOSE 75 pilotate da Nannini,Francia, Barilla e Lafitte.

Oggi nel 2003 l' AUTODELTA è rinata ed è attualmente la Squadra Corse dell' Alfa Romeo che gareggia nell' ETCC con risultati sino ad oggi sempre positivi a dimostrazione che anche se cambiano i tempi non cambia lo scenario : l' Alfa era e continua ad essere Campione sulle piste !!!!!!!!!!!




Alfa 156 GTA che ha gareggiato e vinto l' ETCC 2003
Autodelta nel Campionato ETCC

GIULIETTA TURBO-DELTA 1977
Montava il 2.0 4 cilindri di 2 litri 170 cv con turbocompressore dell' ALFA AVIO appositamente modificato. la spinta in accellerazione è impressionante e si arriva subito ai 206 km/h . All' interno il bellissimo volante in pelle nera con al centro lo stemma dell' Autodelta. E' stata costruita in 361 esemplari


ALFETTA GTV 2.0 TURBODELTA GRUPPO 4
L'Autodelta aveva grandi progetti per l'Alfetta GTV: nel 1978 avrebbe corso la versione Gruppo 2, ma l’anno successivo avrebbe debuttato la versione sovralimentata, un’idea rivoluzionaria per quei tempi. Il manager Autodelta, l’ingegner Chiti, voleva svilupparla sfruttando le esperienze fatte nel mondiale Sport-Prototipi ’77 con la 33 SC Turbo. L’Alfetta GTV Gruppo 2 vinse con Pregliasco il titolo Turismo Gruppo 2 nel campionato italiano 1978, sconfiggendo le Opel, allora considerate imbattibili.Nel 1979 ci fu il debutto dell'Alfetta GTV sovralimentata, la Turbodelta, che nel frattempo era stata lanciata sul mercato in versione stradale. L’esordio avrebbe dovuto esserci nell’autunno dello stesso anno al Giro d'Italia, dove Pregliasco avrebbe dovuto fare coppia con Niki Lauda, all’epoca pilota della Brabham-Alfa di F.1. Sarebbe stato un esordio sensazionale ma la vettura non era ancora pronta e corse la solita Gruppo 2 ma senza Lauda.Il poco tempo rimasto a disposizione prima dell’inizio della stagione rallistica 1980, fu impiegato per continuare il lavoro di sviluppo affidato ai collaudatori Autodelta Teodoro Zeccoli e Giorgio Francia, affiancati dal pilota ufficiale Mauro Pregliasco.Il debutto avvenne a inizio febbraio, in Spagna, al Rally della Costa Brava. La Turbodelta con i suoi 280 CV e 1050 kg di peso, in complesso non era male ma l’affidabilità lasciava a desiderare: lo scambiatore di calore, infatti, non funzionava a dovere. La potenza a inizio gara c'era poi calava a causa delle elevate temperature di esercizio del motore. Questo era il guaio principale che affliggeva la Turbodelta, una vettura che aveva subito messo in mostra un potenziale elevato.
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Vecchio 16-02-2009, 22.27.44
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Predefinito Autodelta gruppo alfacorse

In Spagna, infatti, Pregliasco concluse terzo, mentre l’altro pilota ufficiale Alfa, Maurizio Verini, fu bloccato da un’avaria alla valvola wastegate. Al debutto, la Turbodelta era già vicinissima a vetture vincenti come Fiat 131 Abarth, Lancia Stratos e Porsche 911. Ciò era dovuto anche all’ottima distribuzione dei pesi, garantita dal motore anteriore e dal cambio posizionato posteriormente, che forniva alla Turbodelta un comportamento molto equilibrato.Nonostante le prestazioni, la Turbodelta presentò subito altri problemi. Ciò che rendeva poco affidabile questa Alfa da rally era anche l’impianto di alimentazione: il turbo, infatti, non era abbinato all’iniezione bensì ai carburatori che lavoravano in pressione. Quindi i raccordi in gomma telata (allora non esistevano quelli per l’alta pressione) non garantivano sempre una perfetta tenuta e spesso c'era benzina che trafilava.Anche il turbo diede dei problemi: dopo aver provato a lungo un prototipo della Spica, l’Autodelta scelse il KKK. Aveva un notevole ritardo di risposta, il famigerato "turbo-lag". I cavalli arrivavano intorno ai 4000 giri ma il turbo non andava mai in pressione. Così, al via delle prove speciali, il pilota era costretto a mettere la prima tenendo la frizione in presa e contemporaneamente doveva tenere ferma la macchina col freno. In questo modo la pressione di sovralimentazione saliva.In curva, invece, si frenava con il piede sinistro e con il destro si accelerava per non fare calare i giri della turbina e non perdere così potenza.A metà stagione la Turbodelta fu aggiornata nella meccanica. Fu installato uno spettacolare cofano motore tutto pieno di gobbe e feritoie: il rigonfiamento principale serviva ad ospitare la presa d'aria per lo scambiatore di calore. Le prese e le feritoie a far entrare aria fresca e a far uscire quella calda. Al Rally Targa Florio l’Alfa sfiorò la vittoria: Pregliasco, in lotta serratissima con il leader della gara, Vudafieri su 131 Abarth, uscì di strada proprio a causa della precedente uscita del suo avversario la cui 131 ostruiva il passaggio. Verini fu terzo.A questo punto la Turbodelta poteva dirsi competitiva. In Sardegna il motore della vettura di Pregliasco ammutolì per problemi alla centralina mentre per quella di Verini emersero ancora problemi di raffreddamento che non gli impedirono comunque di classificarsi al quarto posto e di passare in testa al campionato italiano.All'Elba di nuovo altri problemi all’impianto di aspirazione. Poi grande rimonta di Pregliasco fino in terza posizione. Ma durante una prova speciale la sua macchina prese fuoco. Verini avrebbe potuto concludere secondo, e sarebbe rimasto in testa all'italiano, se non si fosse rotto un semiasse.A quel punto della stagione, la Turbodelta continuava ad avere problemi di ogni genere. Si rompeva di tutto: la vettura non era curata come lo era stata l’Alfetta GTV Gruppo 2. Tuttavia, un po' per il suo aspetto, un po' per il turbo, era diventata la beniamina del pubblico. Il suo arrivo in prova speciale era preceduto da un fischio che si manifestava in rilascio ed era diventato la caratteristica saliente della Turbodelta. Il Rally "Quattro Regioni" fu un calvario per la vettura che concluse in settima posizione senza essere mai essere stata competitiva.AI Sabbie d'Oro, in Bulgaria, stessa sorte, con la Turbodelta di Pregliasco fermo per un sassolino entrato nella turbina e quella di Verini bloccata per la rottura di un condotto della benzina. Al team Alfa sembrava di aver toccato il fondo e invece la Turbodelta era pronta per la prima e purtroppo unica grande vittoria.Al Rally del Danubio, in Romania, il successo arrivò quasi per sbaglio: il motore della vettura di Pregliasco non andava per problemi di elettronica e il ritiro era ormai vicino.

Ma fortunatamente i meccanici Autodelta sbagliando strada incrociarono Pregliasco in difficoltà proprio dove non avrebbero dovuto esserci. Ripararono il guasto e la Turbodelta vinse! A Ypres, in Belgio, ci fu il doppio ritiro con Pregliasco subito in testa ma costretto allo stop per problemi ai freni.Nel rally successivo, in Polonia, la Turbodelta fu competitiva: 100 chili di peso in meno, nuovo scambiatore di calore. La vettura era davanti alla Porsche del pilota spagnolo Zanini. Ma anche qui un problema tecnico: la rottura di un tubo dell'olio fermò Pregliasco quando era secondo.Al rally di Madeira, Verini fa una grande gara e sfiora il successo: è in testa davanti alla 131 Abarth di Vudafieri ma un’avaria ai freni lo costringe dietro alla Fiat. Un secondo posto che va stretto.Al "Liburna" Pregliasco al comando. Poi secondo a un soffio dal fortissimo "Tony", prima di essere fermato dalla rottura di un semiasse. Poi venne il Rally di Sanremo, valido per il campionato mondiale, dove la Turbodelta vinse delle prove speciali davanti a tanti piloti fortissimi e al fuoriclasse tedesco Walter Rhorl. Così l’Alfa Romeo dimostrò a tutto il mondo le potenzialità della sua nuova arma da rally. Ma anche qui le due Turbodelta si ritirarono: quella di Verini s’incendiò, andando completamente distrutta, mentre quella di Pregliasco ebbe un’avaria alla pompa della benzina quando occupava la quarta posizione.Dopo il Sanremo sembrava che la squadra rally dell’Autodelta dovesse rafforzarsi per il 1981. Si parlava anche dell’arrivo di Giorgio Pianta, l’allora direttore sportivo dell’Abarth.Invece, dopo il terzo posto di Verini e il quinto di Pregliasco a San Marino, le Turbodelta concludono la loro carriera con un doppio ritiro al Rally di Monza. Pregliasco, in testa, rompe il motore e Verini sbatte fuori quando è primo.Poi l’Alfa Romeo, già impegnata a fondo in F.1, da’ l'annuncio dello stop ai rally. E la Turbodelta conclude così la sua breve ma promettente carriera.
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Vecchio 23-02-2009, 22.36.13
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Predefinito Autodelta USA

L' Alfa Romeo ha lasciato il mercato degli USA alla fine del 1994 quando, cessata la produzione della Spider Duetto e visti gli insoddisfacienti numeri fatti dalla 164, la dirigenza decise di non adeguare la produzione successiva alle normative federali. Fortissimo fu il disappunto degli appassionati nordamericani, già in attesa delle nuove Gtv/Spider, e altrettanto importante fu la reazione degli appassionati nostrani che identificarono questa vicenda come un grave atto di "disimpegno" di Fiat riguardo al rilancio del marchio milanese. Tuttavia, una piccola azienda del Tennessee decise di raccogliere il grido degli appassionati d'Oltreoceano commercializzando una limitata serie di modelli Alfa Romeo "post 1995" negli USA. Quest'azienda assunse la denominazione di "Autodelta USA Inc." con sede a Nashville. Nonostante non avesse nessun legame con l'Autodelta – quella storica di Carlo Chiti legata all'Alfa Romeo – il riferimento era molto evidente... L'Autodelta USA commercializzava negli Stati Uniti le Alfa Romeo Gtv, Spider e 166, in versione 3.0 V6 24V. Le automobili erano allestite con luci d'ingombro laterali e un kit estetico d'apprezzabile efficacia. Particolare non secondario, la sostituzione di tutti i loghi "Alfa Romeo", compreso quello sui coperchi delle punterie, con omologhi recanti le effigi "Autodelta" e "Autodelta USA". Inoltre i modelli erano ribattezzati rispettivamente "Autodelta Gts", "Autodelta Spider" e "Autodelta LS". Le "LS" erano disponibili in due allestimenti: "Super Turismo" d'intonazione sportiva, con cambio manuale, e "Sportronic Lusso", con cambio automatico, e più completo dal punto di vista del comfort.Gli esemplari erano garantiti per tre anni. Sulle parti elettriche e meccaniche vigevano 60000 miglia di garanzia e l'organizzazione offriva tutti i servizi post-vendita usuali.




Nel luglio del 2003 sui titolari della Autodelta USA, Carlo e Alessandro Giordano, è piombata la grave accusa d'aver aggirato il CAA (Clean Air Act – legge sull'inquinamento atmosferico), nonché una serie di normative sancite dall'EPA, CBA e dal NHTSA, organismi che sovrintendono alla sicurezza stradale e alla protezione dei cittadini.
I fatti, secondo quanto pubblicato dal Dipartimento della Giustizia della California, in data 10 luglio 2003, sono esposti di seguito.
In primis, l'Autodelta USA avrebbe regolarmente acquistato le auto dalla rete europea Alfa Romeo. Dopo la sostituzione del VIN originario con un altro specifico Autodelta USA, dopo gli aggiornamenti estetici – tra cui la sostituzione dei loghi – le vetture entravano in USA. Per poter essere ammesse a circolare Oltreoceano, erano classificate come "autoveicoli per uso personale". Per intenderci, negli USA è possibile far entrare vetture che non rispettano gli standard federali di omologazione esclusivamente se queste non sono destinate alla vendita ma soltanto all'uso personale di colui che ne chiede l'ingresso. I Giordano, quindi, dichiaravano che quelle auto erano per "uso personale", salvo poi rivenderle entro un mese dall'importazione a prezzi vicini ai 40.000 $.




La dichiarazione all'uso personale si rendeva necessaria a causa delle caratteristiche delle vetture che non avrebbero mai potuto ottenere l'omologazione federale. All'atto della vendita, il compratore era rassicurato sul pieno rispetto dei parametri di omologazione, soprattutto riguardo all'inquinamento atmosferico, delle vetture. In questo modo sono state importate, fino all' estate 2003, circa 25 esemplari di vetture "Autodelta USA" destinate alla vendita.



Una volta inceppatosi il meccanismo, sui Giordano pendono 11 capi d'accusa e su Autodelta USA grava una multa di ben 5 milioni di $.
Precisiamo che oggi Carlo e Alessandro Giordano sono solo imputati per i reati loro contestati. Vale dunque la "presunzione di innocenza".
fonte: omniauto.it & Autodelta USA.com


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  #5  
Vecchio 15-08-2009, 14.32.51
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Ricordo distintamente che quei paraurti venivano prodotti da una ditta italiana
(che li vendeva anche da noi come pezzo tuning)

ROSSO MODENA SRL

Via Giardini , 474 / M
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Tel: 059–2929024
Fax: 059–299224
E-Mail : info@rossomodena.it
Internet: www.rossomodena.it
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  #6  
Vecchio 15-08-2009, 15.16.01
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Molto probabilmente è coe dici tu Esteta ma inizialmente sono nati in sostituzione degli originali da parte dell'Autodelta Americana, per l'esportazione delle 166, GTV e Spider 916.
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  #7  
Vecchio 15-08-2009, 15.44.44
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Arrivavano anche originali





oltre che elaborate (ma solo per la versione Spider con questo kit)

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  #8  
Vecchio 15-08-2009, 15.46.39
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Invece per la GTV il kit era leggermente diverso!





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  #9  
Vecchio 18-08-2009, 12.08.54
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Sicuramente quelle originali sono state acquistate da appassionati del marchio per vie parallele ad esempio presso gli autorivenditori tedeschi o quei importatori stessi di auto americane in Italia.Esteta perchè queste foto non le posti nella sezione alfa romeo storiche in america?Anche se la GTV e Spider 916 non sono ancora auto d'epoca comunque presto avranno un importante valenza collezzionistica tra gli appassionati!
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Ultima modifica di alfa90ista : 18-08-2009 alle ore 12.12.09.
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