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Vecchio 15-08-2009, 21.19.59
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Predefinito Alfa Romeo Spider (Duetto) 1966 - 1995 1a parte

notizie tratte da : Automobilismo d'Epoca

Alfa Romeo Duetto



Col suo ruolo di "spalla" di Dustin Hoffman nel cult film "Il laureato" (e con oltre 40 mila esemplari venduti negli Stati Uniti) l'Alfa Romeo Duetto, nelle sue numerose versioni, è tra le pochissime italiane di razza riuscite a crearsi un autentico mito anche oltre Oceano.



Ha cambiato più volte nome, meccanica, accessori e persino faccia, ma è sempre rimasta sé stessa. La spider Alfa Romeo più famosa dopo la Giulietta non ha avuto bisogno di molto tempo per diventare un classico a tutti gli effetti.




Chi si avvicina a questo modello ha solo l'imbarazzo della scelta: in una trentina d' anni di vita e di carriera si sono alternate cinque generazioni di stile di carrozzeria, dall'originale "Osso di seppia" alla "Serie 90" passando per le "Coda Tronca" e le "Aerodinamica I" e "Aerodinamica II". Oggi sono tutte largamente disponibili sul mercato delle macchine da collezione e acquistabili a cifre che spaziano da un minimo di 5.000 a un massimo di 15.000 euro.



2- 1966 - 1970

Duetto, il nome ufficiale della nuova spider che l'Alfa Romeo lanciò nel 1966 abbinando la piattaforma accorciata della Giulia con il motore della Giulia 1600 GTV e con una bellissima carrozzeria di Pininfarina, fu decretato da un concorso lanciato tra i lettori dei maggiori settimanali famigliari dell'epoca. Tuttavia, la capostipite della serie fu ben presto ribattezzata (da appassionati e profani) Osso di seppia o Coda tonda per via della sua forma levigata e della coda sottile allungata all'indietro.




Il nome Duetto, comunque, fu ben presto dimenticato anche dalla Casa stessa, che definì le versioni successive semplicemente come Spider con l'indicazione della cilindrata e del tipo. La prima evoluzione della Duetto, la 1750 Spider Veloce, debuttò nel febbraio 1968.



Aveva un motore di 1.779 cc, carreggiate allargate, barra antirollio posteriore, alternatore al posto della dinamo, frizione con molla a diaframma, servofreno di serie, cerchi larghi con diametro di 14 pollici invece di 15, volante con corona di legno e retrovisore esterno arretrato.



Per sette mesi la Duetto affiancò la 1750 nel listino ad un prezzo inferiore di 50.000 lire: poi, nel 1968, la Spider 1300 Junior assunse il ruolo di "entry level" con un motore di 1.290 cc e prestazioni un po' inferiori. Proprio la Spider 1300 Junior chiuse la serie Osso di seppia e rimase in produzione fino al 1969 insieme con la 1750 Spider Veloce.




3- 1970 - 1974


Dal model year 1970 le Spider subirono un' importante modifica nella coda che, sottoposta un deciso taglio verticale, suggerì il nomignolo di Coda tronca.L' intervento ridusse lo sbalzo posteriore e piacque perché ricordava la fisionomia delle auto da corsa. Con questa versione cambiarono anche l' inclinazione del parabrezza, le dimensioni della calandra e i paraurti. La sola 1750 Spider Veloce presentò la pedaliera infulcrata in alto, palpebre singole per gli strumenti più grandi, una diversa posizione delle spie e la consolle centrale con i comandi ausiliari. All' esterno le maniglie delle porte incassate sostituirono quelle a pulsante, agli optional si aggiunsero i poggiatesta.

La 1750 Spider Veloce fu presto sostituita dalla 2000 Spider Veloce con motore di 1.962 cc per 130 Cv. Esteticamente cambiarono i coprimozzo, ora con dadi in vista. Nello stesso anno la Spider 1300 Junior adottò le modifiche meccaniche della Gt 1300 Junior e, dalla primavera 1972, fu offerta anche con il motore di 1.600 cc. In questo caso la sigla nella coda indicava la diversa cilindrata.



Nell' estate 1974, in piena crisi energetica, i motori 1.600 e 2.000 furono unificati con quelli delle berline e delle coupé di cilindrata corrispondente, e ciò dette origine alle versioni Unificata, con potenza ridotta da 110 a 102 Cv nella 1.6 Spider e da 130 a 128 Cv nella 2.0 Spider. Ovviamente la velocità massima e i consumi diminuirono.



Nel 1978 uscì dalla produzione la 1.3 e il resto della gamma rimase invariato fino al 1980, quando, di nuovo per motivi d'unificazione, anche le 1.6 adottarono le calotte dei fari e gli allestimenti della 2.0.Entrambe presentarono nuovi specchietti retrovisori e la plancia con una nuova grafica degli strumenti, orologio digitale, luci d'emergenza e levette del tergi-lavavetro nel piantone. Nel gennaio del 1982 al Salone di Bruxelles le 1.6 e 2.0 versione Unificata persero le calotte trasparenti dei fari.




4- 1982 - 1990


A fine 1982 apparve la serie che verrà ribattezzata Aerodinamica I, sviluppata da Pininfarina su un prototipo del 1974.
Le Aerodinamica I, sia 1.6 sia 2.0, non avevano le calotte sui fari, presentando invece un nuovo paracolpi di poliestere nero con scudo integrato e spoiler in tinta con la carrozzeria. Lo spoiler posteriore era nero di plastica morbida. Neri erano pure le cornici degli strumenti, i comandi nella consolle, le razze del volante. Meccanicamente la 2000 segnò il debutto dell' accensione elettronica, mentre la 1.6 tornò al motore da 104 Cv. Nel 1985 arrivò la versione di punta Spider 2.0 Quadrifoglio Verde, dotata di spoiler anteriore integrato nel frontale, spoiler posteriore modificato, specchi grandi ("candelabri", li definirono i più critici), bandelle, volante, pomello del cambio, cruscotto, selleria e consolle rinnovati. L' allestimento Quadrifoglio Verde diventò standard per gli Stati Uniti mentre per i mercati europei rappresentò la versione top di gamma, di solito consegnata con le splendide ruote in lega leggera al posto dei ben più criticati copri-ruota in plastica.



All' età di 24 anni la Spider trovò una nuova giovinezza con il magistrale lifting del 1990 portato a termine dal team dei designer di Pininfarina.



Il paraurti anteriore integrato nella carrozzeria presentò lo scudo Alfa in negativo, le bandelle laterali acquisirono un profilo più morbido, ma la parte che cambiò più di tutte fu la coda, ristilizzata in modo da ricordare quella della 164. All' interno qualche ritocco rese più funzionale la plancia. Il classico bialbero di 2 litri (alternativo al 1600 a carburatori) montò l' iniezione elettronica Bosch Motronic ML 4.1 : quest'intervento soffocò il caratteristico ruggito d'aspirazione e diminuì anche la sonorità dello scarico. Gli alfisti piu' irriducibili non gradirono, anche se proprio la maggiore trattabilità decretò l' ampio successo sia in Italia che nei mercati esteri.



Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Alfa Romeo Spider (Duetto)

Alfa Romeo 1600 Spider (Duetto)

Costruttore: Alfa Romeo
Tipo Spyder
Produzione dal 1966 al 1995
Sostituisce la: Alfa Romeo Giulietta Spider
Sostituita da: Alfa Romeo Spider progetto 916 (1995)
Esemplari prodotti 125.000 circa

Dimensioni e pesi
Lunghezza 4.250 mm
Larghezza 1.630 mm
Altezza 1.290 mm
Passo 2.250 mm
Peso 990 kg
Altro
Altre versioni
Assemblaggio: Grugliasco (TO)
San Giorgio Canavese (TO)
Progetto
Design Franco Martinengo
per Pininfarina
Altre antenate
Alfa Romeo Giulia GTC
Altre eredi
Alfa Romeo Spider 939
Stessa famiglia
Alfa Romeo Giulia
Concorrenti
Fiat 124 Spider
Fiat Barchetta
MG B
MG TF
Mazda MX-5
Bmw Z1
Bmw Z3
Triumph TR6
Triumph TR7



L'Alfa Romeo Spider (Duetto) è una delle più conosciute vetture della Casa milanese, prodotta dal 1966 al 1993 presso gli stabilimenti della Pininfarina a Grugliasco le prime tre serie e San Giorgio Canavese la quarta.

Il progetto per realizzare questa vettura sportiva scoperta sulla base della Giulia, venne commissionato alla Pininfarina nel 1964 e, non appena pronta per la commercializzazione, l'Alfa Romeo bandì un concorso, a scopo promozionale, per dare un nome alla "1600 Spider". Vinse il signor Guidobaldo Trionfi di Brescia che propose il nome "Duetto".

Tale appellativo venne affiancato in modo ufficiale alla versione "1600 Spider" della prima 1ª serie, costruita in 6.325 esemplari dal 1966 al 1968. In verità, la denominazione "Duetto" poté essere usata per poco più di un anno, a causa dell'omonimia con una merendina al cioccolato, prodotta all'epoca. Per tutti le successive versioni, la denominazione non venne più utilizzata, ma rimase talmente radicata nel linguaggio comune che tutte le spider Alfa Romeo, discendenti da quel primo modello, vengono normalmente (anche se impropriamente) identificate come "Duetto".


Il disegno fu affidato a Pininfarina che propone una autovettura dal frontale e dalla coda arrotondati e dalle fiancate convesse. Per la meccanica si affidava sulla piattaforma della Giulia a cui è accorciato il passo a 2.250 mm. Questa vettura detiene un primato: è l'auto più longeva dell'Alfa Romeo con i suoi 29 anni di produzione.
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My garage:
Alfa Romeo 90 1.8 carburatori 1985 A.S.I.
Alfa Romeo 164 3.0 V6 i.e. 192hp 1988 A.S.I.
Ford Escort cabriolet 1.4 Ghia 1988 A.S.I.
Audi A6 1.9 TDi sedan 2003
Opel Astra GTC 1.3 CDTI 2008.
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Predefinito Alfa Romeo Spider (Duetto) 1966-1995 2a parte





La storia La 1ª serie "osso di seppia"
Nel maggio 1966 tre esemplari furono imbarcati sulla nave Raffaello per la presentazione negli Stati Uniti. La Spider diventa una "star" del cinema con il celebre film Il laureato del 1967, con Anne Bancroft e Dustin Hoffman.


La 2ª serie "coda tronca"
Spider Junior 1.6 1974Presentata nel 1969 al salone dell'automobile di Torino la seconda serie della Duetto si caratterizza per il "taglio della coda", paraurti in acciaio inox con profilo in gomma di protezione e per la scomparsa delle calotte copri faro, pur rimanendo gli stessi privi della ghiera esterna. Lo Spider Veloce 1750, coda tronca dal 1969, viene affiancato dalla versione Spider Veloce 2000, con motore di 2000cc, nel 1971 ed esce di scena definitivamente nel 1972. Dal 1972 il listino vede il ritorno della motorizzazione di 1600cc, con le versioni Spider Junior 1.3 e 1.6, unificati nell'allestimento, con l'eccezione del volante in legno Hellebore fornito sul 1.6. Nel 1977 la versione 1.3 non è più disponibile in listino, dove rimangono fino al 1982, le versioni Spider 1.6 e 2000 Spider Veloce



In questa serie tutte le motorizzazioni sono alimentate da 2 carburatori doppio corpo orizzontali Dell'Orto, Weber o Solex, con l'eccezione della serie "America", creata per l'esportazione oltre oceano, con la sola motorizzazione di 2 litri alimentata da iniezione meccanica Spica; la serie America si caratterizza inoltre per i paraurti ad assorbimento, richiesti dalle norme di omologazione di quel paese, ed una specifica gamma colori.

Nel 1983 questa serie viene rimpiazzata da quella successiva: la cosiddetta "aerodinamica", che peraltro era destinata a non entrare a pieno di diritto nel cuore degli alfisti.



La 3ª serie "aerodinamica"
L'Alfa Romeo Spider 2.0 del 1984Un sostanzioso ritocco alla linea nel 1983 che vede l'adozione di nuovi paraurti avvolgenti, mentre la coda tronca è accentuata dallo spoiler nero sintetico. La modifica non è apprezzata come non lo saranno le minigonne applicate nel 1986. Sempre nel 1986, con l'introduzione dell'allestimento Quadrifoglio verde cambia leggermente l'interno, con l'adozione di un nuovo cruscotto portastrumenti, che incorpora alcuni indicatori prima presenti a centro plancia, eliminati per far posto a bocchette di aerazione supplementari.Tale cruscotto rimarrà poi sostanzialmente invariato (se si eccettua le varianti di colori) anche anche nella IV serie


La 4ª serie "ultima"
Nell'ultima serie del 1990 Pininfarina ritorna alle origini, eliminando le appendici che appesantiscono la linea; con la scomparsa dello spoiler il look è più snello e accattivante. I paraurti sono più incassati e dello stesso colore della carrozzeria, il marchio sullo scudetto anteriore viene rivisto, le minigonne laterali sono sostituite dai copri longheroni, gli specchietti retrovisori elettrici regolabili dall'interno e i gruppi ottici posteriori sono ridisegnati.

La selleria è in beige o nero con guarnizioni in materiale scamosciato, i sedili sono arretrati di qualche centimetro ed è adottato il servosterzo. La serie (18.456 esemplari) è venduta in tre versioni: 1600 a carburatori, e 2000 i.e. e 2000 i.e. catalizzata.

La Duetto è stata, nei listini di vendita, l'ultima Alfa dotata di trazione posteriore. Nel 1994 è stata di fatto sostituita dalla Spider, versione aperta della Gtv, realizzata sulla base del pianale modificato "Fiat Tipo 3", già utilizzato dalle Fiat Tipo, Tempra, Coupè, Lancia Dedra, Delta II, Alfa 155, 145/146, Gtv. Le modifiche riguardavano essenzialmente la geometria delle sospensioni posteriori di tipo multilink, adottate al posto dei bracci tirati longitudinali della piattaforma base. Invariata la misura dell'interasse pari a 2,54 m. E' superfluo aggiungere che gli appassionati del marchio hanno mal digerito la conversione della produzione Alfa Romeo dalla storica trazione posteriore verso quella anteriore.

1600 Spider "Duetto" 1ª serie (osso di seppia) dal 1966 al 1968 6.325
1750 Spider Veloce 1ª serie (osso di seppia) dal 1967 al 1969 4.685
Spider 1300 Junior 1ª serie (osso di seppia) dal 1968 al 1969 2.681
Spider 1300 Junior 2ª serie (coda tronca) dal 1969 al 1972 2.680
Spider Veloce 1750 2ª serie (coda tronca) dal 1969 al 1972 4.036
Spider Veloce 2000 2ª serie (coda tronca) dal 1971 al 1982 43.459
Spider Junior 1.3 2ª serie (coda tronca) dal 1972 al 1977 1.700
Spider Junior 1.6 2ª serie (coda tronca) dal 1972 al 1975 2.100
Spider 1.6 2ª serie (coda tronca) dal 1975 al 1982 3.598
Spider 1.6 3ª serie (aerodinamica) dal 1983 al 1990 35.834
Spider 2.0 3ª serie (aerodinamica) dal 1983 al 1990
Spider 2.0 Q.V. 3ª serie (aerodinamica) dal 1986 al 1989
Spider 1.6 4ª serie (ultima) dal 1990 al 1993 2.951
Spider 2.0 4ª serie (ultima) dal 1990 al 1993 18.456
Totale
N.B.ati calcolati non ufficiali circa 124.000


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