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LE AUTO IN GENERALE Qui possiamo parlare di auto in generale.

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  #11  
Vecchio 02-12-2008, 20.49.04
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Purtroppo e' vero, l'Alfa Romeo non fa utili, anzi, e' piuttosto in perdita e continua a perdere quote di mercato, che sono praticamente irrisorie sia in campo nazionale che internazionale. Per la questione General Motors bisogna sicuramente dire che e' stata la grossa penale miliardaria che hanno dovuto versare alla Fiat per rompere l'alleanza che, appunto, ha permesso alle marche di casa nostra di rimpinguare le casse e di trarsi fuori da una situazione drammatica ( unita pero' successivamente ad una brillante gestione di costi, vendite di societa' che con il settore auto nulla c'entravano e di buoni progetti automobilisrtici che sono tutt'ora sotto gli occhi di tutti ). Pero' c'e' un punto che secondo me va chiarito: non e' stata la Fiat a volersi trarre fuori dall'alleanza con GM, ma il contrario. Fiat era davvero sull'orlo della catastrofe, e quando quelli della GM si sono resi conto di essersi alleati con una scatola vuota hanno cominciato a fare i difficili. Purtroppo per General Motors alla Fiat li legava una clausola che li avrebbe costretti, in caso le cose fossero andate male per i nostri, a rilevare la maggioranza del capitale sociale e, di fatto, a comprarsi tutto il gruppo italiano. In caso contrario ( se cioe' si fossero voluti liberare della zavorra come poi e' stato decsio ) avrebbero dovuto versare una penale che mi pare fosse di 1 miliardo di euro o giu' di li. Quindi l'ipotesi di continuare ad essere alleati di un grande gruppo come quello GM, nei fatti, non e' mai stata reale. Vorrei infine sottolineare, al contrario, come invece e' stata proprio l'alleanza con GM a produrre l'insuccesso commerciale e l'insoddisfazione dei clienti del Biscione nei confronti di Brera e Spider e, piu' velatamente, della 159. Gli americani sono abituati ad auto di grandi dimensioni e di pesi notevoli perche', oltre ad avere una filosofia diversa nei confronti del settore auto in nordamerica, hanno anche esigenze diverse e sono supportati da sempre da motori di grandi dimensioni ( tassati pochissimo rispetto ai nostri ) e da un costo dei carburanti molto inferiore ( cosa che invece oggi si e' drammatizzata anche da loro tanto da invertire la tendenza ). Questo ha prodotto una condivisione di telai e pianali che sono sotto gli occhi di tutti ( il famoso pianale Premium che ha allestito 159, Brera e Spider ) snaturando le caratteristiche sportiveggianti dell'Alfa Romeo in chiave prestazionale che non ha purtroppo fatto tornare i volumi di vendita sperati, malgrado dall'altra parte ci sia stato un incremento notevole sul piano qualitativo del prodotto. Di fatto, la " nuova razza Alfa " non e' stata bene accolta dalla clientela ed e' da imputare proprio all'alleanza con la GM, tanto che, prima dell'avvento di questa fortissima crisi internazionale, i vertici avevano deciso di sostituire anzitempo la 159 con una nuova gamma ( la futura Giulia ) utilizzando il pianale C-evo comune a tutta la nuova gamma e derivato dalla Bravo.
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  #12  
Vecchio 02-12-2008, 21.32.27
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La famiglia Agnelli aveva fatto l'alleanza con GM perchè voleva sbarazzarsi di Fiat Auto perchè ai tempi era quella messa peggio di tutte. Dall'alleanza quindi sicuramente c'ha guadagnato di più Fiat che GM ma non basta addirittura sono riusciti anche a costringerli a farsi dare 1,5 Mld di euro per non esercitare l'opzione put che avrebbe costretto poi GM a pigliarsi il mega pacco. Bisogna anche dire che comunque se GM si fosse pigliata Fiat la crisi sarebbe sicuramente arrivata prima e per noi sarebbe stato moooooolto peggio.

Per quanto riguarda la 159 a mio parere tenendo in considerazione quando è stata decisa è quasi incredibile che sono riusciti a tirarla fuori. Contando che il progetto è partito proprio nel periodo d'inizio della crisi. Con niente disponibile come telai perchè riutilizzare quello della 156 era da pazzi e ovviamente non più all'altezza della concorrenza in fatto di sicurezza. Sono riusciti a prendersi tutti i motori benzina iniezione diretta che si potevano montare che poi sono stati modificati nella testata per rendere un po' più Alfa ( poco ma almeno molto meglio di quello che erano in origine ). Il risultato se uno guarda i valori ottenuti non è assolutamente da buttare anzi ditemi voi quante berlina avevano un 2.2 aspirato da 185 cv ( allora non andava ancora di moda il downsizing ) ma anche il 1.9 da 160 cv alla fine non era da buttare ed anche il 3.2 non era assolutamente da buttare ( non era il Busso però sapeva il fatto suo ). Il problema è che per fare una macchina più sicura, più "abitabile" ( utilizzando telai usati per i suv usa ) l'hanno fatta quindi anche più pesante ( anche troppo ). Ma continua ad essere quasi un miracolo quello che hanno tirato fuori facendo un tagli e cuci da cose che loro non avevano in casa.

Sarà che sono troppo ottimista sempre ma alla Fiat non poteva andare meglio di così perchè si faccia avanti la persona che nel 2004/2005 non pensava concretamente al fallimento della Fiat
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  #13  
Vecchio 02-12-2008, 21.47.21
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La storia esatta della 159 non la conoscevo..... buono a sapersi!
Cmq preciso che io non disprezzo affatto la 159, anzi...... la trovo un'Alfa davvero eccellente sul piano stilistico ed anche molto raffinata come forse mai prima se n'erano viste, solo forse un po' troppo grande se consideriamo che e' appena 4 cm piu' corta della 164. Poi chiaramente la storia del peso ha complicato i piani e snaturato un po' troppo la personalita' del Biscione.
Per quanto riguarda la considerazione che forse gli Agnelli avevano l'obiettivo di disfarsi del settore auto francamente non mi sono fatto un'idea precisa, perche' a quel tempo mi ero appena affaccioatto nell'universo alfista, ma e' una ipotesi che effettivamente ai tempi ho sentito pronunciare da piu' parti.
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Vecchio 02-12-2008, 22.12.55
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Cla è impossibile che si trovi qualcuno che disprezzi la 159 ( a parte per il peso ). Anche per le sospensioni si è riusciti anche a tornare al vero quadrilatero ( non quello alto ) e multilink dietro. Addirittura si può dire visto la "moda" di adesso che ha anticipato anche un po' le nuove berline extralarge tipo a4 in termini di lunghezza ma anche come peso.
Gli Agnelli negli anni precedenti a GM avevano fatto tantissime operazioni extra Auto tipo Italenergia ( era il secondo operatore nazionale ) e si cominciava ad intuire che volessero abbondanare la barca e avevano trovato anche il pollo.
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Vecchio 02-12-2008, 22.30.06
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L'insuccesso della Brera e la scarsa diffusione della spider non è da imputarsi alla General Motors ma bensi in casa Fiat la linea non è stata decisa dagli americani ma dal centro stile Alfa/Fiat,comunque a mio parere 159, Brera e Spider sono auto stupende dalla linea eccezzionale alle quali è stato dato un concetto di qulità più che di apparenza infatti per la prima volta quando l'ho guidata mi è sembrato di essere a bordo scusaete se lo dico sulla mia Audi, confortevole,silenziosa e prestazionale col suo 1.9 jtdm 150hp!E non su Alfa/Fiat,per questo motivo ho deciso un giorno che cambierò la mia Audi di prendere o una 159 o 166 restilyng. comunque non colpevoliziamo del tutto la Fiat c'è da dire che grazie ad essa è stat possibile realizzare la 164 che fece grandi numeri di vendite ancor oggi rimpianta da numerosi alfisti,differentemente da quanto accadde su 155 la quale fece perdere numerose speranze ad altrettanti Alfisti i quali abbandonarono il marchio per poi ritornare sui loro passi al momento del lancio della 156 e 166 nel 1997 e 1998!La qualità era notevolmente migliorata e linea anonima della 155 "a me piaceva le dava un senso di aggressività ben piantata alla strada" era quasi stata dimenticata anche se purtroppo Audi Bmw e Mercedes hanno portato via al marchio automobilistico Italiano più inviadiato al mondo dopo Ferrari, numerose fette di mercato e difficilmente penso le riaquisteremo,secondo me è questo che ha capito la GM infatti ho notato che nelle concessionarie Opel ora ci trovi anche Mercedes perchè penso abbiano stretto un qualche patto commerciale,anche se c'è da dire che quest'ultima è in crisi come la Volkswagen,insomma il mercato dell'auto nuova si è un pò raffreddato a causa della crisi economica che secondo me incombe tutto il mondo come infatti mi confermate voi sulle preferenze degli Americani pasati da auto di grossa cilindrata ad auto più economiche.
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  #16  
Vecchio 02-12-2008, 23.01.21
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Infatti nessuno pensa di dare la colpa a GM dell'insuccesso di 159/Brera/Spider anzi io ho detto che è quasi un miracolo aver tirato fuori un prodotto del genere in un periodo come quello.
Per la 164 per via della Thema e Croma era rimasta in forse fino all'ultimo poi sono quasi stati costretti a farla uscire. La 155 non sarà piaciuta agli alfisti ma a me piaceva ( quel muso veramente incaxxato ) e poi le dava di santa ragione alle tedesche nei campionati turismo. Certo era quasi un copia incolla della Tempra e Dedra però per certi aspetti era meglio di quest'ultime.
Non sono a conoscenza di nessun patto tra Daimler e GM. Basta vedere il calo del 26% degli utili di BMW per capire che certe auto non si comprano più. Anche se per esempio in questo mese di crisi la tua Audi in controtendenza rispetto ad altri è aumentata del 16%
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  #17  
Vecchio 04-12-2008, 12.26.47
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Post GM chiede aiuto al Congresso americano

Insieme a Ford e Chrysler, anche General Motors si e’ presentata davanti al Compresso americano per richiedere gli aiuti finanziari per fronteggiare la piu’ grave crisi economica del dopoguerra. La somma richiesta, che complessivamente per il mercato auto nordamericano ammonta a 34 miliardi di dollari, dovra’ essere elargita in cambio di drastici tagli ai costi e la messa in cantiere di nuovi veicoli a piu’ alto tasso di efficienza e con consumi piu’ ridotti, oltre che all’accelerazione della produzione di motori ibridi ed ecologici. GM ha presentato il proprio piano di ristrutturazione con un urgente appello all’erogazione degli aiuti economici, perche’ necessitano 4 miliardi di dollari entro la fine dell’anno piu’ altri 12 entro il primo trimestre 2009, ai quali si devono aggiungere altri 6 miliardi su linea di credito qualora la crisi si aggravasse. Un totale quindi che potrebbe raggiungere i 18 miliardi…….. GM si impegnera’ in una riorganizzazione di tutto il suo asset, concentrandosi sui quattro marchi Chevrolet, Cadillac, Gmc e Buick ( contro gli otto attuali ) l’eliminazione di 30.000 posti di lavoro entro il 2012 e la chiusura di 7 stabilimenti e di 1750 concessionarie, con il marchio Saab gia’ posto ufficialmente in vendita. Come Alan Mulally, l’Ad del gruppo Ford, anche il chief executer di GM, Rick Wagoner, ha dichiarato che lavorera’ al progetto di ristrutturazione con il compenso simbolico di un dollaro l’anno. Egli stesso ha dichiarato che “ i primi quattro miliardi di prestito sono essenziali per salvare l’azienda “. Nancy Pelosi, presidente della Camera, dopo l’incontro ha dichiarato che “ la bancarotta per l’industria automobilistica non e’ una opzione. Il Parlamento o la Casa Bianca sapranno intervenire in tempo “ , lasciando chiaramente intendere che questi aiuti ci saranno, dopo che pero’ nei giorni scorsi deputati e senatori ( notoriamente ipocriti e voltagabbana per loro stessa natura ) avevano respinto al mittente gli appelli dei colossi di Detroit, denunciando l’assenza di veri piani di rilancio e l’insensibilita’ dei loro “ condottieri “ che si erano presentati davanti al Congresso scendendo dai loro jet privati. General Motors ha accusato un calo del 41% di vendite ( 153.404 i veicoli complessivi venduti ) nel mese di novembre.
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Vecchio 04-12-2008, 19.46.32
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Con quell'aiuto il governo Usa se volesse potrebbe acquistarsi tutti marchi e statalizzare tutto peccato che pure a loro non converrebbe meglio un prestito che accollarsi tutti quei debiti
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Vecchio 05-12-2008, 12.44.47
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Exclamation UAW schierato con le case di Detroit

Il piu’ grande sindacato americano dell’auto, lo United Auto Workers ( UAW ), e’ pronto a schierarsi con i big di Detroit nell’accettare sacrifici, tagli occupazionali e concessioni. La crisi e’ tale e tanta che rifiutarsi vorrebbe quasi certamente dire fallimento, e quindi, fine dei giochi per il settore piu’ importante d’America. Guidato da Ron Gettelfinger, lo UAW ha indetto una riunione d’urgenza a Detroit per mettere a fuoco la situazione in quelle che saranno effettivamente le concessioni da parte dei lavoratori, il che significhera’ inevitabilmente rivedere i contratti sottoscritti con le aziende automobilistiche appena nel 2007. La porta aperta dallo UAW alla perdita di posti di lavoro si materializzera’ soprattutto nella soppressione delle job bank, forme di cassa integrazione nelle quali i dipendenti licenziati in seguito a ristrutturazioni aziendali od a profonde riorganizzazioni tecnologiche continuano a percepire gran parte dello stipendio in attesa di ricollocazioni in altri ambiti o aziende. I lavoratori contenuti nelle job bank sono attualmente non piu’ di 3.500, e per lo UAW, in tempi di crisi cosi’ profonda, non sono piu’ sostenibili. Un altro aspetto riguarda il rinvio dei miliardari contributi aziendali da versarsi entro il 2010 nei piani di assistenza sanitaria Veba per i pensionati. Il rinvio oltre la data prevista, consentira’ alle aziende di contenere i costi per l’immediato futuro nel tentativo di trarsi di impaccio da questa crisi profonda. Ulteriori concessioni e rinunce saranno prese poi nei confronti delle singole aziende e verranno concordate nei prossimi giorni. “ Siamo disposti a compiere nuovi passi “ ha infatti dichiarato Gettelfinger al termine del vertice di Detroit. Ma anche il sindacato ha le sue gatte da pelare in termini di consensi: gli iscritti allo UAW sono diminuiti del 14% nel 2007, con un calo di 2/3 negli ultimi venti anni. Nel frattempo il Congresso americano sta valutando come e dove trovare i 34 miliardi di dollari richiesti da General Motors ( 4+11 ) Chrysler ( 7 ) e Ford ( 12 ). Le ipotesi sembrano due: l’amministrazione Bush ancora in carico ed il Senato faforiscono un immediato esborso di prestiti agevolati originalmente indirizzati verso lo sviluppo di vetture ecologiche, ma i fondi in questione ammontano a soli 25 miliardi e la Camera si oppone. La seconda ipotesi e’ invece quella di un prelievo dal fondo del Tesoro di 700 miliardi stanziato per il salvataggio delle banche, ma ad opporsi in questo caso sarebbe la Casa Bianca.
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Vecchio 08-12-2008, 17.29.58
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Scuse da Gm: «Abbiamo prodotto
auto di scarsa qualità»




Quasi come in uno scandalo rosa. General Motors, alla vigilia del voto del Congresso sugli aiuti di Stato per uscire dalla crisi nera, esce allo scoperto e ammette di non essere stata all'altezza delle aspettative dei clienti. «Abbiamo prodotto vetture di scarsa qualità, vi chiediamo scusa», è il senso del messaggio.

In un'inserzione pubblicitaria apparsa su Automotive News la big di Detroit dichiara infatti di «aver deluso» e addirittura di avere perfino «tradito» i consumatori americani. «Siamo rimasti leader negli Usa in termini di vendite, ma ammettiamo di avervi deluso», afferma Gm, aggiungendo che «talvolta abbiamo tradito la vostra fiducia lasciando che la qualità andasse al di sotto degli standard industriali e che il design diventasse poco attraente».

Nel comunicato, dal titolo "L'impegno di Gm verso gli americani", Gm spiega che «la proliferazione di marchi e rete di vendita ci ha fatto perdere un focus adeguato sul nostro mercato strategico Usa. Abbiamo anche squilibrato il nostro mix di modelli a favore di pick-up e Suv». La casa americana, che ha chiesto al Governo Usa 18 miliardi di dollari per continuare a operare, aggiunge che «nonostante ci siamo mossi rapidamente per ridurre i costi previsti di oltre 20 miliardi di dollari, Gm si trova spaventosamente vicina a essere a corto di liquidità».

Un eventuale fallimento della casa di Detroit acuirebbe però la recessione in atto nel Paese e «metterebbe a rischio milioni di posti di lavoro», aggiunge Gm, che nel messaggio sottolinea anche il proprio impegno per ristrutturare e cominciare a rimborsare i contribuenti dal 2011.

Insomma, dopo che i top manager dell'auto in audizione al Senato la scorsa settimana si erano detti disposti anche a essere "commissariati" da un supervisore federale pur di avere dallo Stato i miliardi necessari per non chiudere i battenti, ecco che arriva un nuovo gesto mirato a mettere in buona luce un'industria che i consumatori non vedono ormai di buon occhio. Del resto, dopo il salvataggio pubblico delle banche anche quello dell'auto finirebbe per pesare sui contribuenti.

E sono ormai roventi le polemiche sulla leadership. Nel corso del fine settimana Chris Dodd, influente presidente democratico della commissione bancaria del Senato, ha chiesto che il presidente e ceo di Gm, Rick Wagoner, si faccia da parte. «Una vera ristrutturazione - ha commentato Dodd - deve iniziare da un cambio al vertice».

Pronta la reazione di Gm. Il portavoce Steve Harris, che ha affermato che l'azienda apprezza il sostegno di Dodd verso i prestiti di emergenza al settore dell'auto; tuttavia ha anche aggiunto che «i dipendenti, i concessionari, i fornitori e il consiglio di amministrazione di Gm ritengono con forza che Rick (Wagoner, alla guida del colosso automobilistico dal 2000) sia la persona migliore che possa gestire Gm in questo momento pieno di sfide e incredibilmente difficile».

Altra voce sicuramente di parte quella del vicepresidente di Gm, Bob Lutz: il salvataggio dell'industria dell'auto Usa, ha dichiarato alla Cnbc, dovrebbe essere frutto di «uno sforzo congiunto» e Wagoner non deve diventare «un agnello sacrificale» in questo processo.

L'attesa comunque è tutta per la giornata di domani, quando il Congresso degli Stati Uniti potrebbe finalmente approvare il tanto atteso piano di salvataggio dei tre big di Detroit, ovvero Gm, Ford e Chrysler.

Gli aiuti - 15 miliardi di dollari, che dovrebbero assicurare liquidità almeno fino a marzo 2009 - verrebbero concessi a fronte di precise condizioni: tra queste, la costituzione di una commissione di supervisione preposta al controllo del processo di ristrutturazione dell'intero settore dell'auto, e la possibilità che i finanziamenti vengano ritirati nel caso in cui le aziende non adottino passi concreti per il loro risanamento.

Il board di supervisione sarebbe composto dai segretari dei dipartimenti del Tesoro, dell'Energia, del Lavoro, del Commercio e dei Trasporti e anche dal numero uno dell'agenzia federale per la protezione dell'ambiente, la Environmental Protection Agency (Epa).

La copertura potrebbe essere trovata attingendo non ai 700 miliardi di dollari del maxi piano di salvataggio per le banche (Tarp), ma al fondo da 25 miliardi di dollari che è stato creato l'anno scorso per aiutare le case automobilistiche a costruire auto più efficienti sul fronte dei consumi.

Gm, Ford e Chrysler dovranno però, secondo le prime indiscrezioni, fare non pochi sacrifici a fronte dei prestiti concessi: porre limiti ai compensi dei dirigenti, smettere di pagare i dividendi agli azionisti, elargire al governo una fetta dei loro futuri guadagni e rimborsare i contribuenti prima di qualsiasi altro azionista.

Intanto sembra che le differenze tra la Casa Bianca e i democratici del Congresso si stiano finalmente riducendo, sebbene le controparti debbano trovare ancora un accordo sui dettagli del piano.


Fonte: il Sole24Ore.com
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