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Ettore Massacesi
Ettore Massacesi (1921 - Roma, 18 marzo 1998) è stato Presidente dell'Alfa Romeo. Più che esperto e appassionato di automobili era un esperto di organizzazione aziendale e problemi del lavoro. Insieme a Corrado Innocenti (amministratore delegato) si insiediò ai vertici dell'Alfa Romeo il 30 maggio 1978 annunciando che avrebbero portato in pareggio il bilancio in rosso nel giro di quattro anni,ma non fu così, anzi portarono l'Alfa Romeo nelle mani della Fiat alla fine del 1986. La gestione Massacesi-Innocenti va ricordata come la gestione dei piani di settore, dei piani decennali non mantenuti, di numerose consulenze, di nuove direzioni e organigrammi che portarono ad un futuro sempre più incerto e a perdite sempre più ingenti. Alla fine degli anni settanta, l'Alfa Romeo decide di proporre una vettura di classe medio-inferiore, al fine di inserirsi nel nuovo settore di mercato, sostanzialmente creato dalla Volkswagen Golf, cui il gruppo Fiat ha risposto contrapponendo, anche se in ritardo, i nuovi modelli Fiat Ritmo e Lancia Delta. Vista l'impossibilità di creare un'automobile nuova in tempi brevi, la dirigenza decide di creare una joint venture con la giapponese Nissan, creando un apposito stabilimento dove verranno assemblate le scocche del modello "Pulsar", fornite dalla Nissan, con le meccaniche derivate dall'"Alfasud". L'accordo che costituisce la Alfa Romeo Nissan Automobili SpA, viene firmato a Tokyo, il 9 ottobre 1980, da Takashi Ishihara e da Ettore Massacesi, presidenti rispettivamente di Nissan e di Alfa Romeo (a quel tempo ancora proprietà dell'IRI). La nuova unità produttiva viene costruita a Pratola Serra (AV) in tempi record, ma servirà ancora meno tempo per capire che questa operazione sarebbe stata ricordata come il più grave disastro industriale e commerciale nella storia dell'Alfa Romeo. Dal punto di vista industriale, non appena si inizia concretamente l'assemblaggio dei prototipi, ci si accorge che le scocche Pulsar dovranno essere modificate per accogliere la meccanica Alfasud, il che comporterà un grave ritardo nella messa in vendita del modello, oltre ad un notevole aumento dei costi di produzione. Dal punto di vista commerciale, è da registrare il (prevedibile) rifiuto degli "Alfisti" verso una linea di gusto orientale, ormai datata e distante anni luce dalle forme sportiveggianti ed aggressive che, sino ad allora, avevano contraddistinto le vetture del biscione. Il disegno della carrozzeria infatti richiama le più tradizionali forme delle vetture giapponesi, in particolare la stessa Cherry commercializzata in quegli stessi anni in Oriente con il marchio Nissan, esteticamente del tutto uguale alla Arna. A salvare (minimamente) la situazione, la decisione presa di fronte ai ritardi del progetto e alla necessità di garantire produzione allo stabilimento di Pomigliano d'Arco, di realizzare una vettura con meccanica e pianale dell'"Alfasud": l'Alfa Romeo 33, che uscirà pochi mesi dopo. P.S. Purtroppo non si sa nulla della vita di Ettore Massacesi e queste sono le poche notizie rilevanti che è possibile reperire sul web e su riviste ufficiali Alfa Romeo.
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#2
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Grazie lo stesso, Yoko. Io l'ho conosciuto e, t'assicuro, era una gran brava persona. Credo inoltre che, se fosse dipeso da lui, l'Alfa sarebbe andata alla GM. Fù solo dopo aver saputo di questa trattativa che, l'Avvocato, corse dai suoi amici politici ed accettò di prendersi il "TOPO MORTO"(così chiamò l'Alfa, quando Massacesi gli propose l'acquisto, prima che alla GM!) e sicuramente non fù lui a svendergliela!
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#3
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Dimenticavo. X favore, non rendere visibile il post precedente, anche se penso che non l'avresti fatto comunque!
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