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  #131  
Vecchio 16-05-2011, 11.25.47
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Passiamo ora al decennio successivo, ovvero quello che va dal 1910 al 1920...anche questi 10 anni "pionieristici" sono presenti nella mia collezione con 7 modellini di altrettante vetture, due delle quali già presentate in questa discussione nelle prime pagine ovvero l' A.L.F.A. 24 HP del 1911 e la 40-60 HP carrozzata Castagna del 1914 (http://forum.alfaclub.it/showthread.php?t=6978)...in aggiunta a questi ecco le altre 5 vetture:
* FORD MODEL T del 1912, in scala 1/43 facente parte della collezione Car Collection edita dalla Del Prado alcuni anni or sono (colore nero): si può senza dubbio affermare che Henry Ford “mise le ruote al mondo” e che nessun altro modello ebbe mai un’influenza così decisiva sul modo di vivere degli americani quanta ne ebbe il Modello T. Dopo aver costruito una serie di modelli siglati A, AC, B, C, F, K, N, R e S, nel 1908 H. Ford costruì la prima Modello T, l’auto che cambiò la storia del mondo su quattro ruote. Fino ad allora nessuno aveva tentato di produrre un’auto a quattro posti con un motore quattro cilindri per meno di 1.000 dollari. Per giunta, il motore aveva la testata staccabile, cosa sulla quale i clienti erano molto scettici, perché a quel tempo le guarnizioni della testata non erano a tenuta stagna. Il Modello T era dotato di cambio a due velocità ad ingranaggi epicicloidali. Ford decise di introdurlo perché la maggior parte degli americani non gradiva cambiare marcia, ma anche perché il cambio delle marce provocava notevoli disagi e rumori tremendi quando gli ingranaggi non collimavano correttamente nella scatola del cambio. Sullo chassis molto semplice e leggero erano montate balestre trasversali sia all’anteriore che al posteriore. Al termine della produzione, nel 1927, erano stati venduti 15.007.033 esemplari.
* CADILLAC TOURING THIRTY del 1913, in scala 1/32 della Signature (colore verde con capottina nera, porte anteriori apribili, cofano motore apribile e ruote sterzanti): il modello Thirty venne introdotto nel 1908 e fu accolto dal pubblico con un successo senza precedenti, dovuto soprattutto all'attenzione data dalla casa alle richieste dei clienti ed alla qualità dei suoi prodotti. Disponibile in varie varianti, Touring, Berlina, Roadster, Limousine e Coupè, rimase in produzione fino al 1914. Montava un propulsore da 4 cilindri in linea da 3704 cc con una potenza iniziale di 30CV cresciuta poi con il tempo fino a 48CV nel 1913. Da sottolineare l'introduzione nel 1912 del motore ad accensione elettrica: ciò permise di eliminare la manovella anteriore per la messa in moto, che divenne più semplice e permise al marchio di aggiudicarsi il secondo Trofeo Dewar. I fari anteriori vennero incorporati nell'impianto elettrico, garantendo così una migliore visibilità, mentre quelli posteriori rimasero ad olio.
* REO GRAND TOURING SEDAN del 1917, in scala 1/32 della Signature (colore verde scuro con capottina nera e cerchi gialli, porte anteriori apribili, cofano motore apribile e ruote sterzanti): la REO nacque nel 1904 ad opera di Ransom Eli Olds, fondatore nel 1897 della Oldsmobile, da cui se ne andò per disaccordi con la direzione finanziaria. La Sedan qui presentata aveva una piacevole estetica ed un eccellente confort di guida, oltre che una grande affidabilità ed una manutenzione davvero esigua. La carrozzeria era completamente metallica, cosa rara al tempo, eppure manteneva quelle forme squadrate ed una configurazione torpedo (lunga e stretta), reminiscenza delle vecchie carrozze. Montava un motore 4 cilindri in grado di erogare 35CV, potenza notevole per quell'epoca e per quel tipo di motore. Degna di nota era la sua struttura formata da due coppie di cilindri fusi separatamente.
* CADILLAC TYPE 57 VICTORIA COUPE' del 1918, in scala 1/32 della Signature (colore verde chiaro con tetto rigido nero, porte anteriori apribili, cofano motore apribile, bagagliaio apribile e ruote sterzanti): il modello Type 57 venne presentato nel 1917 e montava un motore a 8 cilindri a V di 90° di oltre 5 litri, ereditato dalla Type 55, che sviluppava 77CV a 2600 giri/min ed era in grado di spingere la vettura fino a oltre 100 km/h. Su questa vettura, decisamente lussuosa, i paraurti erano di serie, cosa impensabile su altri modelli dell'epoca.
* CADILLAC CONVERTIBLE del 1919, in scala 1/32 della Signature (colore azzurro con capottina nera e ruote verdi, porte anteriori apribili, cofano motore apribile e ruote sterzanti): questo modello, facente parte della gamma Type 57, montava un motore V8, evoluzione di quello della Type 51 del 1914, che raggiungeva una potenza di 77CV a 2600 giri/min con una cilindrata di 6,4 litri. Disponibile sia con telaio corto, come quella in foto, oppure con telaio lungo, per i modelli tipo Limousine o Imperial. Sebbene le rifiniture degli interni e dell'esterno della Cadillac fossero molto accurate ed accoglienti, numerosi erano gli optional a pagamento come l'accendisigari, il rivestimento dei sedili, lo specchietto o i paraurti, considerati elementi di lusso.
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  #132  
Vecchio 20-05-2011, 00.02.22
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Complimenti, davvero belle.Mio zio aveva dei modellini di auto Fiat di quel periodo,e mi ricordo che io da bambino li avevo trovati e ci giocavo
quando un bel giorno mio zio vide la fine che stavano facendo nelle mie mani e mia zia si prese uno di quei "cazziatoni" per avermi permesso di prenderli che me lo ricordo ancora
A quell'età pensai"maa che rompi palle.." solo più tardi mi rendo conto del perchè di tanta ira, più che giustificata
Tornando ai tuoi, il modello T della ford fu un successo clamoroso,tanto per intenderci è la macchina di Stanlio e Ollio,e se non mi sbaglio(ma non sono sicuro) fu il primo modello costruito con il metodo della catena di montaggio.
La cilindrata era 2000
__________________

Giuseppe

Ultima modifica di amore33 : 20-05-2011 alle ore 00.06.26.
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  #133  
Vecchio 20-05-2011, 02.02.28
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complimenti x la collezione ..e' sbalorditiva ,sopratutto la cura e la costanza nel tenere e reperire tutti questi modellini ....complimenti davvero
__________________

Il cuore ha sempre ragione
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  #134  
Vecchio 20-05-2011, 11.26.43
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Complimenti, davvero belle.Mio zio aveva dei modellini di auto Fiat di quel periodo,e mi ricordo che io da bambino li avevo trovati e ci giocavo
quando un bel giorno mio zio vide la fine che stavano facendo nelle mie mani e mia zia si prese uno di quei "cazziatoni" per avermi permesso di prenderli che me lo ricordo ancora
A quell'età pensai"maa che rompi palle.." solo più tardi mi rendo conto del perchè di tanta ira, più che giustificata
Tornando ai tuoi, il modello T della ford fu un successo clamoroso,tanto per intenderci è la macchina di Stanlio e Ollio,e se non mi sbaglio(ma non sono sicuro) fu il primo modello costruito con il metodo della catena di montaggio.
La cilindrata era 2000
Grazie mille per i complimenti...anche mio padre e mio fratello, quando io ero più piccolini, mi tenevano d'occhio e soprattutto guai se toccavo alcuni modellini particolari...ma io ci giocavo lo stesso, però ho sempre avuto una certa cura e quindi fortunatamente sono giunti tutti intatti a destinazione...adesso sono ormai anni che non fanno chilometri sul pavimento...
La Ford Model T (detta anche Tin Lizzie) montava un motore di 2892 cc dotato di 4 cilindri in linea ed in grado di erogare circa 20CV a 1600 giri/min....e come dici giustamente fu la prima vettura ad essere costruita con il modello di Taylor, ovvero su catena di montaggio..in questo modo vennero di gran lunga abbattuti i costi di produzione, tanto che fu la prima vettura di questo livello ad essere proposta al pubblico a meno di 1000 dollari...molto meno, dato che si parla di 260 dollari a vettura...
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  #135  
Vecchio 20-05-2011, 15.58.39
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complimenti x la collezione ..e' sbalorditiva ,sopratutto la cura e la costanza nel tenere e reperire tutti questi modellini ....complimenti davvero
Grazie mille ancora per i complimenti...come detto qualche post fa, mi piacerebbe davvero tanto avere i modellini di tutte le vetture prodotte nella storia...impresa titanica ed impossibile forse da realizzarsi...però piano piano continuo a comprare tutto quello che mi piace e chissà forse un giorno ci riuscirò...
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  #136  
Vecchio 20-05-2011, 16.47.08
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Continuiamo con il prossimo decennio, dal 1920 al 1930....
Di questa decade fanno parte diversi modellini...ben 20, tra cui le già citate RL Targa Florio del 1923 e le due P2 del 1924 visibili sempre in questo topic a questa pagina http://forum.alfaclub.it/showthread.php?t=6978... quindi, per motivi legati al numero di immagini che posso allegare, spezzerò in più post la presentazione...cominciamo dalle prime 5 vetture ovvero:
* WHITE VAN del 1920, in scala 1/43 della Signature (furgone verde con apertura vano posteriore e ruote sterzanti): il marchio White deve in gran parte la propria esistenza alle macchine da cucire. Nel 1900, Rollin H. White aveva già pronto il primo prototipo e nel 1901 l'auto venne prodotta in serie: fu la Serie A o Stanhope, dotata di caldaia a vapore e motore 2 cilindri che sviluppava tra i 6 e gli 8CV. Seguirono altri modelli a vapore fino al 1910 quando vide la luce la prima vettura White a benzina, la G.A. con motore 4 cilindri. Dal 1920 l'azienda si dedicò soprattutto a veicoli commerciali, fornendo anche furgoni all'esercito sia nel primo che nel secondo conflitto mondiale. Rimase in vita fino al 1980 quando, dopo aver dichiarato bancarotta, venne rilevato dalla Volvo che mantenne il nome fino al 1990 quando il marchio White uscì definitivamente di scena. Il Van presentato era dotato di motore a benzina, accesione a manovella, motore 4 cilindri con 30CV di potenza, interni spartani e funzionali, nessun interesse per l'aerodinamica o l'estetica.
* SANFORD SPORT del 1922, in scala 1/43 della Brumm serie Revival 008 fuori produzione dal 1987 (colore oro con capottina chiusa nera): l’esemplare in foto veniva costruito da una piccola fabbrica parigina sorta nel 1922, specializzatasi in cyclecar sportivi e che protrasse la sua attività fino alla vigilia del 2° conflitto mondiale. Presentava uno chassis tubolare sul quale era montato un motore Ruby da 5CV da 900 cc dotato di 4 cilindri raffreddati ad acqua. Il cambio era a tre marce e i freni erano solo anteriori. Fu costruita nei tipi tourisme, sport (quella in foto) e super sport. Soltanto nel 1930 la stessa vetturetta venne dotata di un motore sovralimentato da 1.100 cc.
* FIAT MEFISTOFELE ELDRIDGE del 1923, in scala 1/43 entrambi della Brumm serie Revival 014 fuori produzione dal 2001 (colore rosso): questa vettura ha una lunga storia dietro di sé. Nacque nel 1904 come SB-4 ed era azionata da un propulsore quattro cilindri monoblocco di 18.146 cc. Servì per la sfida di Brooklands fra Nazzaro e Selwyn Edge che poi venne sostituito con Newton. La vettura subì danni pressoché irreparabili nel 1922, ma l’anno seguente ricomparve a Brooklands quasi totalmente ricostruita anche per quanto riguardava la carrozzeria. La pilotava il suo nuovo proprietario, Sir E. Eldridge. In sostituzione del motore originale, ormai distrutto, aveva montato un motore aeronautico, il Fiat A12 a sei cilindri in linea da 21.714 cc che rese indispensabili alcuni adattamenti, come l’installazione di un radiatore speciale. Il nuovo motore erogava una potenza di 320 CV. Con la Mefistofele, nel 1924 Eldridge stabilì il primato mondiale di velocità ad Arpajon raggiungendo i 234,980 km/h. Dopo averla ricostruita di nuovo, il suo ultimo proprietario l’ha ceduta alla Fiat che oggi la espone nel suo museo storico.
* FORD TT del 1923, in scala 1/32 della Signature (furgone nero con cassone color legno, porte anteriori apribili e ruote sterzanti): fu una delle numerose versioni della Ford T. Inizialmente tutte le carrozzerie erano in legno, poi furono ricoperte con lastre di alluminio ed infine interamente in acciaio. La presenza del predellino per salire a bordo era dovuto all'altezza dei veicoli, necessaria per percorrere le malandate strade americane dell'epoca. All'interno l'abitacolo era molto semplice ed indispensabile: non c'era alcun pedale per la frizione e le marce si inserivano mediante tre pedali che agivano su un sistema di cinghie.
* MORGAN MX-4 SUPER SPORT del 1923, in scala 1/43 della Brumm serie Revival 001 fuori produzione dal 1987 (colore verde inglese, tre ruote, versione aperta; disponibile anche in versione chiusa, colore bianco, fuori produzione dal 1987): la nascita della Morgan inglese si identifica con la costruzione di vetturette a tre ruote (cyclecar) iniziata nel 1910 e protrattasi fino al 1935. Il tipo MX-4 utilizzava un telaio tubolare a trave centrale, sospensioni anteriori a montante telescopico, trasmissione a catena, due marce in avanti, sterzo diretto, motore motociclistico J.A.P. a 2 cilindri raffreddato ad aria di 964 cc.
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  #137  
Vecchio 07-06-2011, 11.43.32
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In questi giorni di festa, tra ponti e ferie varie, ho avuto modo di sistemare anche gli ultimi arrivi della collezione del Centenario della Hachette/Quattroruote, quindi pubblico le foto delle ultime arrivate in casa Alfa Romeo. Tutti i modellini sono della Leo Models, in scala 1/32, con porte, cofano motore e baule apribili e ruote sterzanti.

uscita numero 14: 6C 1750 GRAN SPORT ZAGATO del 1930. http://forum.alfaclub.it/showthread.php?t=6978

uscita numero 15: 8C 2900B PASSO LUNGO TOURINGdel 1938. La più prestigiosa Alfa Romeo Gran Turismo della fine degli anni ’30 carrozzata dalla Touring in versione coupè 4 posti. L’esemplare originale è esposto al Museo Storico Alfa Romeo di Arese: del 1938, è dotato di tetto apribile, non ha le pedane ed i copriruota posteriori e presenta la scritta Superleggera nella parte anteriore del cofano motore.
Per altri dettagli vedere sempre in questo topic il post dedicato al modello
http://forum.alfaclub.it/showthread.php?t=6978&page=2

uscita numero 18: 6C 2500 SUPER SPORT VILLA D'ESTE del 1949. http://forum.alfaclub.it/showthread.php?t=6978&page=2

uscita numero 13: 1900 DISCO VOLANTE SPIDER del 1952. http://forum.alfaclub.it/showthread.php?t=6978&page=4
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  #138  
Vecchio 07-06-2011, 12.54.19
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uscita numero 11: GIULIETTA SPRINT SPECIALE del 1957. http://forum.alfaclub.it/showthread.php?t=6978&page=5

uscita numero 16: 2000 SPIDER del 1957. La versione Spider della 2000 fu realizzata dalla Carrozzeria Touring. Utilizzava il pianale della 1900 C Super Sprint, opportunamente aggiornato, e risultò molto elegante sia pure con alcuni appesantimenti stilistici dettati da un certo discutibile gusto proveniente da oltreoceano, che caratterizzò la produzione italiana del periodo. Non subì modifiche fino al termine della produzione, che ebbe luogo a metà del 1962, se non per l’introduzione, nel luglio del 1961, della versione 2+2.

uscita numero 12: GIULIA 1600 SUPER del 1965. http://forum.alfaclub.it/showthread.php?t=6978&page=6

uscita numero 17: GIULIA TZ del 1963. http://forum.alfaclub.it/showthread.php?t=6978&page=6
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  #139  
Vecchio 19-08-2011, 21.23.08
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Ecco le foto e la storia di altri 5 modellini di altrettante vetture appartenenti al decennio 1920-1930:
* CADILLAC 314 ROADSTER del 1927, in scala 1/32 della Signature (colore beige con ruote sterzanti, porte e cofani apribili): fu presentata nel 1926 come sostituta della Cadillac V-63. La denominazione del modello si riferiva alla cilindrata del motore espressa in pollici (5.145,53 cc dotato di 8 cilindri a V di 90° ed in grado di erogare 85CV a 3000 giri/min). La gamma del modello si strutturava seguendo due linee: la standard, più economica e dotata di telaio il cui asse era di 132 pollici, e la custom, in cui i modelli erano costruiti su commissione e fortemente personalizzati, dotata di telaio lungo da 138 pollici. L'unica eccezione era rappresentata dalla Roadster biposto, che utilizzava comunque il telaio corto, ciò per garantire alla vettura un aspetto più sportivo. La dotazione di bordo era molto ricca, adeguata ad un auto di gran classe: dal 1926 tutte le Cadillac vennero dotate dell'indicatore del livello di benzina.
* BUGATTI ROYALE del 1927, in scala 1/43 della Del Prado (colore bianco con tettuccio nero) e del 1928, in scala 1/43 della Auto d'Elitè (livrea bicolore azzurro/nera, in teca di plexiglass, esemplare in serie limitata): nella storia della Bugatti gli anni compresi fra il 1925 e il 1930 furono senz’altro i migliori: le auto dell’azienda vendevano molto e le vittorie nelle competizioni erano al massimo. Ettore Bugatti coltivava anche la speranza di ottenere un contratto con l’aviazione francese per la produzione di un motore d’aereo U 16 cilindri. Per una serie di ragioni il contratto non fu mai firmato, tuttavia una bancata di cilindri di quel motore sarebbe stata alla base del motore delle Tipo 41 Royale. Il prototipo venne presentato nel 1926: si trattava di un’auto enorme, dotata di un motore otto cilindri in linea da 14,7 litri, diventati in seguito 12,8. La potenza dichiarata era di 300 CV, ma forse è più realistico pensare che arrivasse a 200. Di certo si trattava di uno dei più grandi motori mai visti su una produzione di serie. La progettazione era tipica Bugatti, con un singolo albero a camme in testa e tre valvole per cilindro. La scatola del cambio a tre velocità era montata assieme all’assale posteriore, la 2° marcia era in presa diretta e la 3° funzionava come un overdrive. Furono prodotte solo 6 auto, ognuna di queste dotata di una carrozzeria particolare e di una storia particolare. La prima, in ordini cronologio, si chiamava Coupè Napoleon, numero di telaio 41.100. Sembra fosse in realtà il prototipo dotato prima di motore da 14 litri e poi della più modesta unità di serie da 12,7 litri. Telaio e meccanica furono inizialmente nascosti sotto la carrozzeria di una Packard.
In occasione della sua presentazione, avvenuta a Parigi nel 1929, la vettura fu ricarrozzata come coupé (la vettura bianca in foto) ed in seguito come "coach". Poco tempo dopo lo stesso Ettore Bugatti ebbe un incidente con la vettura in questione che andò così distrutta. Il numero di serie del telaio originale fu però utilizzato per costruirne uno nuovo che sarebbe stato carrozzato come Coupé Napoléon. Tale vettura fu disegnata dal figlio di Ettore, Jean. La Coupé Napoléon era di fatto una coupé De Ville con carrozzeria bicolore nera e blu, dotata di tetto vetrato ed interni in velluto blu (la vettura biclore in foto).
* BENTLEY SPEED SIX del 1928, in scala 1/43 della Brumm serie Revival R185 denominata "blue train match", disponibile anche in livrea grigia R184 "Barnato", pilota Bentley alla 24 Ore di Le Mans del 1929-1930 (colore nero): si tratta delle versione stradale della vettura utilizzata come modello sportivo di punta dalla Squadra Corse della Bentley alla fine degli anni '20.
* LINCOLN CONVERTIBLE SEDAN del 1928, in scala 1/24, della ARKO (casa cinese) in edicola in una collana della Peruzzo Editore (colore beige/marroncino con porte anteriori apribili): a Lincoln fu fondata nell'agosto 1917 da Henry M. Leland, uno dei fondatori della Cadillac. Leland lasciò la Cadillac, ormai parte della General Motors, durante la prima guerra mondiale e insieme al figlio Wilfred fondò la Lincoln Motor Company, che all'inizio fabbricava motori aeronautici Liberty. Dopo la guerra, gli stabilimenti della Lincoln furono convertiti alla produzione di automobili di lusso. L'azienda si trovò in grandi difficoltà economiche dopo la conversione della produzione e, dopo avere prodotto solo 150 auto, il 4 febbraio 1922 fu dichiarata in bancarotta e venduta alla Ford Motor Company. L'acquisto della Lincoln fu un successo personale per Henry Ford, che era stato precedentemente allontanato dalla Detroit Automobile Company da un gruppo di investitori guidati proprio da Leland. Quest'ultima società, chiamata Cadillac a partire dal 1902 e acquistata nel 1909 dalla General Motors, sarebbe poi diventata il principale rivale della Lincoln. Dopo l'acquisto da parte della Ford, una diminuzione dei prezzi e modifiche estetiche fecero aumentare le vendite della Lincoln fino a 5512 unità fra marzo e dicembre 1922. Fu così che la Lincoln divenne uno dei marchi di lusso di maggior successo degli Stati Uniti, insieme a Cadillac e Packard. Nel 1923 furono introdotti nuovi tipi di carrozzeria, fra cui quelle di tipo phaeton e berlina a quattro porte. L'offerta comprendeva anche roadster a due posti, berline a sette posti e limousine. Nel 1924 la Lincoln iniziò a produrre modelli speciali utilizzati dai dipartimenti di polizia americani. Queste auto, conosciute come Police Flyers, erano equipaggiate con rastrelliere, vetri antiproiettile spessi 2.2 centimetri e tergicristalli elettrici sul lato del guidatore. Nel 1927 fu adottato come logo il levriere, poi sostituito dal diamante utilizzato ancora oggi.
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Ed infine le foto degli ultimi modellini facenti parte del decennio 1920-1930...si tratta di:
* DARMONT SPORT del 1929, in scala 1/43 della Brumm serie Revival R003, fuori produzione dal 1987, versione aperta, disponibile anche in versione chiusa, anch'essa fuori produzione (colore azzurro): costruita in Francia su licenza della Morgan inglese, fu praticamente la sola vetturetta a rientrare nei limiti di peso dei 350 kg imposti in Francia per la categoria cyclecar. Il telaio era montato su uno chassis tubolare; le sospensioni erano indipendenti e la trasmissione avveniva tramite catene. Il motore era un bicilindrico AV raffreddato ad acqua da 1.804 cc. Il cambio era dotato di solo due marce avanti senza retromarcia.
* FIAT 18 BL del 1929 in versione Omnibus (colore giallo con tetto verde) ed in versione Autocarro con cassone aperto (colore bourdeaux), entrambi in scala 1/43 della Rio: la versione autocarro da 6 tonnelate di peso venne impiegata fin dal 1915 dall'Esercito Italiano per lo spostamento di materiale pesante. Montava il motore della 38/40 HP, un 4 cilindri monoblocco da 5,6 litri che erogava una potenza pari a 38CV in gradi di spingere il pesante mezzo a 25 km/h. Fu un mezzo davvero eccezionale, tanto che venne utilizzato anche dalle truppe russe e francesi. Sul telaio era stata montata davanti una cabina era aperta e telonata, dietro un cassone costruito in legno. Le ruote erano piene, ovvero la parte in gomma era senza camera d’aria, mentre la loro struttura metallica era in acciaio fuso. Le gomme inoltre erano, per quanto riguarda le anteriori, singole, mentre posteriormente erano gemellate. Presso l’esercito italiano questo automezzo restò in uso anche durante il Secondo conflitto Mondiale, nonostante la produzione fosse ormai terminata anni prima. L’unica differenza dal mezzo all’avanguardia del Primo conflitto fu l’utilizzo di pneumatici, quindi con camera d’aria al posto delle ruote piene. In ogni caso questo mezzo ebbe utilizzi molteplici nel suo utilizzo da parte dell’esercito, infatti, oltre che per il trasporto il 18BL venne anche utilizzato come autopompa autoambulanza, autofotoelettrica, autofficina.
Il successo di questo veicolo non si limita solamente nell’impiego militare, in tempo di pace, infatti, il 18BL trovò nel campo civile un utilizzo come corriera, ed esempio nella tratta Firenze-Poggibonsi-Volterra, come quello mostrato in foto.
* FIAT 521 DECOUVRABLE del 1929 in scala 1/43 della Solido serie Age d'Or numero 4157 (in teca di plexiglass, colore giallo con capottina nera): la Fiat 521 venne prodotta dalla Fiat dal 1928 al 1931. Direttamente derivata dal modello "520", ne conservò molte caratteristiche costruttive, limitando le innovazioni a carrozzerie, dotazioni e colori. Divenne particolarmente nota in quanto utilizzata spesso nelle versioni ambulanza e autopompa dei vigili del fuoco, alcune delle quali rimasero in servizio fino al 1952. La Fiat 521 era equipaggiata con propulsori di quattro o sei cilindri in linea, raffreddati ad acqua, e veniva fornita con autotelaio con struttura in acciaio a passo corto e lungo. Il motore a 6 cilindri, di 2.516 cc, erogava 51 CV a 3.400 giri/minuto.
Oltre alle versioni di serie, molti furono i carrozzieri che si cimentarono su questi autotelai, sfornando molteplici versioni, tra le quali alcuni pregevoli coupé e cabriolet.
Particolarmente riuscita la versione berlina a sei luci, su autotelaio a passo lungo, prodotta dalla Carrozzeria Bertone che raggiungeva i 94 km/h, grazie al peso di 2.000 kg, discretamente contenuto per l'epoca e per l'imponente mole della vettura. In foto la versione torpedo con capottina in tela.
All'appello mancano ancora due vetture: una Mercedes SSK del 1922 in scala 1/24 in cristallo ed una Bugatti T35B del 1928 in scala 1/43, delle quali al momento non dispongo delle foto, ma che sarà mia premura pubblicare non appena disponibili.
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