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SPECIALE AUTO D'EPOCA Informazioni e curiosità per gli amanti della categoria.

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Vecchio 23-08-2009, 15.35.37
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Predefinito FIAT Professional & automobiles S.p.A.

Il Progetto 178
La Fiat, da molti anni ormai, si è impegnata molto fuori dalle mura italiane e anche al di là dei confini europei, ma ha trovato mercati e "gusti" molto differenti da quelli italiani. I primi esempi di fabbricazione in grande serie di autovetture all'estero da parte dell'azienda torinese possono essere fatti risalire agli anni ottanta quando iniziò, negli stabilimenti brasiliani la fabbricazione di una berlina che ebbe uno scarsissimo successo di vendite sul mercato italiano una volta importata, la Duna. Nel Sudamerica invece il successo non mancò e da quella autovettura nacque il progetto successivo, quello della Palio, anch'essa importata in Italia ( e venduta fino al 2001) con un successo comunque migliore rispetto alla precedente. La Palio fa parte del "progetto 178" ovvero una serie di vetture della stessa famiglia differenziate prevalentemente dal mercato in cui venivano distribuite. Oltre alla Palio infatti di questa famiglia fanno parte la Fiat Siena (1997) e Fiat Albea del 2002, il Fiat Strada (pick-up venduto anche in Italia) e la Fiat Perla, aggiuntasi nel 2006 per il mercato Cinese.

Negli USA, in passato, Fiat fu marchiata con alcuni acronimi e soprannomi umoristici come per esempio "Fix It Again, Tony" (Riparala ancora, Tony), oppure "Found In A Trashcan" (trovata in un bidone).


Produzione Fiat attuale
Produzione 2007 di 2,679,451 (8º gruppo al mondo) tra automobili, veicoli commerciali leggeri e camion (fonte Oica)


Autovetture
LA FIAT nel 2008 è risultata avere la gamma di autovetture con le più basse emissioni di CO2 (anidride carbonica) in Europa pari a 133,7 grammi/Km

Fiat Grande Punto La produzione attuale FIAT, forte di un grande rilancio del marchio e di ingenti investimenti sul settore auto, ha subito un up-grade importante per quanto riguarda la sicurezza e l'accuratezza dell'assemblaggio. Lo stile delle automobili di nuova concezione è stato affidato in gran parte a Giugiaro che ha saputo raccogliere grandi consensi internazionale sui suoi interventi, in particolar modo sul modello Grande Punto. Il centro stile interno invece, si è occupato della nuova Panda.

La società torinese ha in catalogo attualmente:

600 nel segmento delle A;
Panda nel segmento delle utilitarie sostituisce il modello introdotto nel 1981 e viene proposta anche in versione Panda 4 x 4, che richiama il concetto di piccolo SUV;
Idea nel segmento delle piccole monovolume;
500 che affianca la Seicento e la Panda nel segmento A, le più vendute;
Bravo tra le medie, segmento C, che sostituisce la vecchia Stilo, che fin dal lancio ha ottenuto un discreto successo;
Grande Punto sostituisce quasi del tutto la Punto (che però è ancora in commercio, con il nome Punto Classic ), modello più venduto in Italia ed ai primissimi posti in Europa del 2006, debutta sul mercato con gli stilemi del nuovo "family feeling" della Fiat, creata da Giorgetto Giugiaro, ha ottenuto ampi consensi sul suo stile sportivo ma equilibrato;
Multipla è giunta alla seconda generazione e ha un design del frontale meno particolare rispetto alla vecchia serie ma che conserva uno degli esperimenti di modulazione dello spazio interno più originali;
Fiat Bravo, Croma segna il ritorno della Fiat nel settore medio alto, oggetto di un recente restyling piuttosto criticato in quanto troppo simile alla concorrenza straniera (vedi:Volvo) ma ricordando la Stilo;
Doblò si può inserire in una categoria a sé stante, veicolo multispazio utilizzabile sia come trasporto passeggeri che come trasporto merci;
Qubo veicolo da lavoro multispazio per uso anche familiare che affianca Fiat Doblò nella stessa categoria
Ulysse monovolume che sostituisce l'altra versione e ne aumenta la comodità e la potenza, il bagagliaio è molto ampio.
Sedici mini SUV prodotto dal 2006 e frutto della collaborazione con Suzuki. La Sedici pubblicizzò anche le olimpiadi di Torino 2006.
Nel 2007 viene prodotta una quarta World car: la Fiat Linea. Questa però a differenza delle altre, non fa parte del progetto 178, infatti deriva dalla Grande Punto e oltre ai mercati emergenti (dove viene posta in una categoria superiore rispetto alle altre World car Fiat) viene venduta anche in alcuni paesi dell'Unione europea (come Spagna e Germania dove gode di tutti i sistemi di elettronica e dispositivi di sicurezza della Grande Punto). Nessuna notizia invece dell'eventuale commercializzazione anche in Italia, che non è stata esclusa.
I motori di nuova concezione spaziano dal 1.2 da 69cv aspirato della Nuova 500 al 1.4 turbo da 150cv per la Bravo, passando per i 1.3 multijet da 75cv e 90cv, il 1.6 multijet da 90, 105 e 120 cv, 2.0 multijet con testata 16 valvole da 165cv e il più potente 2.4 multijet 5 cilindri da ben 200cv montato sulla Croma. È attualmente allo studio in fase avanzata un 900 cc. a 2 cilindri in alluminio che promette emissioni molto basse di CO2 e manutenzione ridotta.


Van
Nel campo delle autovetture van, veicoli trasformati commerciali, la gamma della Fiat spazia dalle versioni delle autovetture Panda (2/4 posti), Seicento (2 posti), Punto e Stilo Multiwagon (2/4 posti), Idea van (4 posti), Grande Punto van (per ora 4 posti), Ulysse van (5/7 posti) e Multipla van (5/6 Posti).


Altri veicoli Fiat

Veicoli commerciali leggeri
Per approfondire, vedi la voce Fiat Professional.
Fiat Ducato seconda serie restylingLa Fiat produceva le versioni furgonate delle sue automobili (1100T, 600T, 850T) ma produsse anche furgoni non derivati: nel 1965 nacquero il Fiat 900 in sostituzione dell'850T e del 600T che appartiene ai furgoni medi e il Fiat 241 che fu il primo grande furgone Fiat con portata superiore ai 1400kg; nel 1969 il Fiat 238 in sostituzione del 1100T che si inserisce nella categoria dei furgoni medio-grandi, nel 1974 il Fiat 242 in sostituzione del 241 e del 238 come furgone medio-grande e nel 1981 il Fiat Ducato in sostituzione del 242. Il Fiat Ducato è il furgone più venduto in Europa. È da menzionare il piccolo autocarro Fiat 615 che può essere considerato l'antesignano del 241 come impostazione per impegni gravosi.

Per i furgoni di taglia piccola (adesso multispazio o furgonette) si è dovuto aspettare il 1978 con il Fiat Fiorino, derivato dalla 127 (prima serie) e dalla Uno (seconda serie) che, nonostante la concorrenza dei pari tipo francesi dal 1996, continuò la sua carriera fino al 2003 sostituito dal multispazio Fiat Doblò. Per i furgoni medi si aspetta fino al 1995, anno di lancio del Fiat Scudo, derivato dalla Fiat Ulysse che sostituisce il Fiat 900.



Dal 2007 il nome Veicoli Commerciali FIAT è stato sostituito dal nome FIAT Professional
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Vecchio 23-08-2009, 15.41.04
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Predefinito Innocenti Storia dell'azienda

Innocenti
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

La Innocenti è stata una delle più note aziende meccaniche italiane, fondata a Milano da Ferdinando Innocenti negli anni trenta, e in attività fino al 1997.




Storia dell'azienda

Gli inizi
Ferdinando Innocenti, ex fabbro originario della Toscana, fin da giovanissimo fondò imprese che portavano il suo nome. Dal piccolo commercio, passò poi alle costruzioni meccaniche, con il brevetto del Tubo Innocenti, ovvero gli snodi da impalcature che ancor oggi sono comunemente utilizzati. I successi dell'Innocenti si concentrarono negli anni di maggior splendore nella Lambretta, grande concorrente dello scooter di maggior successo dell'epoca, la Vespa, e nella produzione automobilistica con la grande famiglia delle Mini.

Le attività di produzione erano concentrate nel grande stabilimento di Lambrate, quartiere della periferia est di Milano. Esistevano filiali in varie parti del mondo, e persino una sorta di joint venture siderurgica in Sud America (Orinoco Planta Innocenti).

Costituita la ditta in tre rami principali, fino agli anni '70 ricordiamo le attività nella meccanica (costruzioni di presse e sistemi di produzione), nella fabbricazione di motocicli (la Lambretta che, nelle sue varie evoluzioni dalla classica Lambretta al moderno Lui, negli anni sessanta con la Vespa motorizzò l'Italia) e di automobili, principalmente su licenza della British Motor Corporation.

Alla morte di Ferdinando Innocenti, nel 1966, l'azienda passa di mano al figlio Luigi, che di lì a poco, all'inizio degli anni settanta separa le tre divisioni e vende la meccanica alla Santeustachio dell'Iri (formerà la INNSE Innocenti Santeustachio).

La produzione delle Lambrette, che fino a quel momento aveva riscosso un notevole successo in patria, viene spostata dapprima in Spagna e poi in India, e la gestione demandata al governo Indiano tramite uno stabilimento di Stato (la SIL - Scooters of India Limited, con sede a Lucknow, detiene tuttora i diritti sul marchio "Lambretta" pur avendone cessato la produzione da tempo).


Le prime auto
La prima autovettura Innocenti: l'edizione montata in Italia dell'inglese Austin A40, presentata ufficialmente il 21 ottobre del 1960Travagliata fu la sua storia nel settore dell'auto. L'Innocenti si affaccia timidamente all'inizio degli anni '60 nel settore tradizionalmente dominato in Italia da Fiat, e da produttori medio grandi e con brand conosciuti quali Lancia e Alfa Romeo (allora indipendenti)

Innocenti 950 spider (1961)L'attività inizia nell'autunno del 1960 con il montaggio dell'Innocenti A40, ossia l'Austin A40 inglese montata su licenza in Italia con carrozzerie stampate a Milano. La prima presentazione "ufficiale" in Italia della A40 reca la data del 21 ottobre 1960. L'avventura prosegue con lo stesso schema con la IM3 la J4 e la I5, che conoscono un discreto successo di mercato. La prima macchina di idea lambratese è la Innocenti 950 Spider, una piccola cabrio di impronta sportiva caratterizzata da una carrozzeria progettata in Italia, dalla Ghia, costruita a Lambrate e montata su organi meccanici inglesi: questo piccolo e grazioso spider viene presentato, assieme alla berlina A40, al Salone dell'Automobile di Torino nell'autunno 1960.Un grosso coupé con motore Ferrari,

una piccola utilitaria che prefigurerà le linee delle ultime Mini e un piccolo veicolo commerciale rimangono solo progetti dei tecnici di Lambrate. A metà anni ’60 il boom automobilistico dell'Innocenti coincide proprio con la commercializzazione della Mini. Fabbricata su licenza della British Motor Corporation, con scocche stampate in Italia e meccanica proveniente dall’Inghilterra la Mini viene costantemente aggiornata e migliorata,anche rispetto alla versione originale inglese per l'esigente pubblico italiano (finiture più lussuose), il che porta a farne una vettura trendy, di successo e dalle indiscusse velleità sportive nelle versioni Cooper. Costruita in varie serie e modelli (MK 2,MK 3), alcuni peculiari Innocenti, come la versione di prestigio della Mini 1000, la raffinata Mini 1001 del 1972 ,con particolari interni in vero legno, moquette e particolari esterni cromati, che non trovano corrispondenti nelle versioni inglesi. Montata nei vari anni di produzione con motori di 0.85, 1 ed 1.3 litri rimane in listino fino al 1975.


La Mini Bertone
La Mini Innocenti di BertoneNel contempo la British Leyland rileva completamente il settore auto dell’Innocenti, facendo di Lambrate il centro di smistamento dei veicoli Leyland diretti in Europa, e facendo nascere il nuovo marchio Leyland Innocenti. Durante questo periodo nascono la Regent (Austin Allegro montata su licenza in Italia), e la seconda auto pensata autonomamente dalla Innocenti: La Mini 90 o Mini 120 (a seconda delle motorizzazioni). In realtà questa vettura è una evoluzione della Mini classica, monta quasi invariati tutti gli organi della Mini inglese, ma con una carrozzeria completamente rinnovata, personale e moderna, opera del carrozziere – stilista Nuccio Bertone. Nel 1976 la Leyland inglese, in grave crisi, decide di dismettere lo stabilimento di Lambrate. Dopo vertenze, trattative e scontri tra le maestranze, il Governo e i sindacati è Alejandro De Tomaso, insieme alla GEPI, a rilevare stabilimenti e marchio. Con De Tomaso vengono rimesse subito in produzione le Mini di Bertone, dapprima con la vecchia tecnologia inglese, nelle versioni 90, 120 e De Tomaso (120 con caratterizzazione sportiva), poi ampliando la gamma di 90 e 120 con livelli di finitura diversificati (base, L, SL).

Nel 1980 arriva la Mille, primo restyling della Mini Bertone e prima utilitaria italiana con gli alzacristalli elettrici di serie.

A partire dal 1982, ad un ulteriore piccolissimo ritocco estetico delle Mini Bertone corrisponde un sostanziale cambio sottopelle. Motori, cambi e sospensioni (i vecchi organi di fornitura inglese) vengono rinnovati con forniture della Daihatsu giapponese. Caratteristici gli innovativi motori a tre cilindri che accompagnano, da qui al 1993 le piccole Innocenti, accompagnati da tecnologici e scattanti due cilindri per la 650, che è la prima utilitaria del segmento A con cambio a cinque velocità. Nasce cosi la Tre Cilindri, poi rinominata Mini Tre in diverse versioni ed allestimenti e perfino con una versione allungata (990). Memorabili le versioni Matic, con cambio automatico, la Turbo De Tomaso, con uno scattante e fragile motore sovralimentato da un litro, e la 990, nata nel 1986, che fu la prima superutilitaria disponibile con l’aria condizionata.

Nel 1988 e fino a quasi tutto il 1989 va ancora ad una derivata della Mini,la neonata Innocenti 500, il merito (avendo un discreto successo commerciale) di aver portato in attivo i bilanci della casa milanese. Disponibile in due livelli di allestimento L ed LS,ha un nuovo motore di 548cc senza contoalberi di bilanciamento

Nei primi anni '90 varie versioni speciali accompagnano le nuove versoni rinominate Small 500 e 990. Infatti alcune 990 sfoggiano interni in prestigioso velluto spigato Missoni,la colorazione bicolore della carrozzeria o il tettuccio apribile.

Il canto del cigno sono le versioni catalizzate delle sopracitate Small, ed un'ulteriore versione speciale, la Innocenti Small 500 SE.

A Lambrate vengono fabbricate, oltre alle Mini, anche modelli Maserati (altra azienda del Gruppo De Tomaso) e in joint venture perfino delle Chrysler per il mercato nordamericano come la Chrysler Turbo Convertible.



La Innocenti Mille, derivata della Fiat UnoTra il 1990 e il 1993 l’industriale De Tomaso cede Innocenti e Maserati a Fiat. La Mini Bertone esce definitivamente di scena nel 1993, alla chiusura degli stabilimenti di Lambrate.

Dal 1993 fino al 1997 il marchio Innocenti viene utilizzato solamente per la commercializzazione di veicoli Fiat fabbricati all'estero marcati Innocenti: Innocenti Koral, Innocenti Mille, Innocenti Mille Clip ed Innocenti Elba, e per le versioni passeggeri del Piaggio Porter messo in mercato con il nome di Innocenti Porter.

Dal 1997 il marchio non è più utilizzato. Gli stabilimenti Innocenti di Lambrate sono stati in gran parte abbattuti, e sull'area è ora in costruzione un nuovo quartiere residenziale.
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Predefinito Isotta Fraschini

Isotta Fraschini
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Isotta Fraschini




Nazione Italia
Fondazione 1900
Fondata da
Cesare Isotta
Vincenzo Fraschini
Oreste Fraschini
Antonio Fraschini

Chiusura 1949
Settore
Automobilistico

Prodotti
automobili e motori automobilistici, marini e per l'aviazione

Isotta Fraschini Torpedo 35/45 HP mod. 1911 con trasmissione a catena Isotta Fraschini Tipo 8 Sala Phaeton all' Imperial Palace Auto Collections di Las VegasIsotta Fraschini è un marchio italiano storicamente noto soprattutto per la produzione di automobili tra le più lussuose e prestigiose della storia. Fu fondata a Milano nel 1900 ad opera di Cesare Isotta e dei fratelli Vincenzo, Oreste e Antonio Fraschini.




Storia
Le prime automobili prodotte dalla casa milanese nacquero nel 1902: una con un motore Aster di 699 cm3, una a due cilindri di 2251 cm3 ed infine una con un motore De Dion-Bouton di 785 cm3. Nel 1903 l'azienda produsse una vettura equipaggiata con motore autocostruito della potenza di 24 CV. Nel 1905 l'ingegnere Giustino Cattaneo diventò direttore tecnico del marchio milanese ed ad esso rimarrà legato fino al 1933. Nel 1907,in seguito ad un accordo che prevedeva anche la partecipazione dei francesi al capitale azionario della azienda, De Dietrich acquisì i diritti per la produzione di 500 autotelai Isotta Fraschini. Questo fatto, unito anche ai successi nelle competizioni sportive, ebbe un grande effetto positivo sul prestigio della Casa. Un altro successo di Isotta Fraschini avvenne nel 1908, quando negli Usa una vettura appartenente alla Casa milanese stabilì un record di velocità media: 105 km/h. Sempre nel 1908 venne progettata la Tipo FE, un'auto dalle caratteristiche tecniche molto avanzate per l'epoca che suscitò grande interesse, così come ne destò la Tipo KM, un'auto sportiva prodotta dal 1911 al 1914, equipaggiata con un motore di ben 10.618 cm3. Intanto, a partire dal 1911 i motori Isotta Fraschini iniziarono ad equipaggiare ogni mezzo a motore, destinati sia all'impiego militare che sportivo: motori per aerei, dirigibili, MAS. Durante la prima guerra mondiale l'azienda milanese produsse camion e rimorchi per il trasporto delle truppe.

Dopo la guerra Isotta Fraschini si trovò in gravi difficoltà economiche, come molte altre case automobilistiche. Durante questo periodo entrò in azienda il conte Ludovico Mazzotti, che ebbe in seguito una grandissima importanza per l'Isotta Fraschini. In questo periodo la Casa milanese insisté nella realizzazione di una automobile di fascia molto alta, destinata ad una clientela internazionale. Nacque così nel 1919 la Tipo 8, che fu la prima auto ad avere un motore ad otto cilindri costruito in serie. La tipo 8 divenne quindi la massima espressione di eleganza in fatto di automobili, divenne l'auto più desiderata al mondo. Costava circa 150.000 lire e trovò mercato specialmente negli Stati Uniti. La tipo 8 venne costruita in tre versioni diverse fino al 1932.

Il motore V6 che equipaggiava i Caproni Ca.45Alla morte di Oreste Fraschini, i suoi fratelli e l'avvocato Isotta lasciarono l'azienda, che passò quindi nelle mani del conte Mazzotti (presidente) e di Cattaneo (amministratore delegato). Isotta Fraschini avviò degli accordi per una collaborazione con la Ford che prevedeva l'apertura di uno stabilimento della casa americana in Italia. Il governo italiano negò però l'autorizzazione per il timore che suscitava l'ingresso della forte economia USA nel mercato italiano. Il 1929, anno del crollo della borsa di New York, vide la crisi della Isotta Fraschini, che fu costretta a svalutare il proprio capitale fino 9 milioni di lire, quando nel 1924 era di 60 milioni. Nel 1932 entrò in azienda l'ingegner Giovanni Battista "Gianni" Caproni, che decise di cessare la produzione della seconda versione della tipo 8 e di aumentare quella dei motori diesel su licenza MAN. La Isotta Fraschini entrò così a far parte del Gruppo Caproni. Nel frattempo Cattaneo fu sostituito da Merosi, che aveva lavorato in precedenza in Alfa Romeo e Bianchi.

Durante la seconda guerra mondiale la Isotta Fraschini produsse autocarri (la cui cabina era stata progettata dalla Zagato e motori per aeroplani.

Isotta Fraschini Tipo 8A S LeBaron Boattail Roadster all' Imperial Palace Auto Collections di Las VegasTerminata la seconda guerra mondiale, l'azienda milanese decise di ricominciare a produrre modelli di autovetture di lusso. Per questo motivo Fabio Luigi Rapi, designer di automobili ed ingegnere, assume insieme ad Alessandro Baj l'incarico di progettare un nuovo modello dell'Isotta Fraschini. Alla progettazione meccanica ci pensò Aurelio Lampredi, appena uscito dalla Ferrari, alla quale ritornerà nel 1948. Venne realizzata una nuova macchina ad otto cilindri, chiamata 8C Monterosa. Questo modello nacque purtroppo in un periodo in cui la Isotta Fraschini era in grande crisi: le ordinazioni aeronautiche erano inesistenti anche se i motori prodotti erano di grande qualità e mancavano i finanziamenti per cominciare la produzione della 8C Monterosa. Nel 1949 il Fondo per il Finanziamento dell'Industria Meccanica, principale creditore di Isotta Fraschini, decise di chiudere la casa milanese.

Oggi, il marchio Isotta Fraschini è rappresentato dalle seguenti realtà socio-economiche:

in campo motoristico, con la produzione di motori marini, dalla Isotta Fraschini Motori S.p.A., con sede legale a Bari.
nel settore dei beni di lusso quali profumi, pelletteria, articoli in seta, scarpe, gioielleria, dalla Isotta Fraschini Milano S.r.l. con sede legale a Milano.
Esiste, inoltre, la Fondazione Culturale Isotta Fraschini, denominata INTREPIDA FIDES, dall'acronimo coniato da Gabriele D'Annunzio, con sede legale a Milano


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riquoto il topic,bellissimo.........
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come sempre preciso ed esaustivo alfafratelllino
Saluti
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Alfa Romeo Giulietta 1300 1981
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