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SPECIALE AUTO D'EPOCA Informazioni e curiosità per gli amanti della categoria.

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  #1  
Vecchio 04-01-2009, 10.18.09
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Predefinito Altre auto d'epoca contemporanee delle nostre beniamine...

Ragazzi su suggerimento di Biscione69 apriamo questo topik,

Citazione:
Originalmente inviato da biscione69 Visualizza messaggio
mi chiedevo se , anche se off-topic, era possibile aprire delle discussioni nella sezione Alfa romeo d'epoca, di altre auto d'epoca contemporanee delle nostre beniamine...
es: parlando della Alfetta gtv , si potrebbe benissimo parlar della Lancia Beta Montecarlo e/o della Lancia Beta coupe volumex etc..e/o della Fiat 124 abarth rallye e/o Fiat x1/9
es: parlando della 2600 sprint bertone e/o della Fiat 2300 s coupè e/o della Lancia flaminia 2800 etc...etc...

Perchè cmq chi frequenta il forum potrebbe essere si' ammorbato dal virus ALFA, ma amare altre auto che hanno fatto la storia dell'automobilismo italiano...
Credo di parlare forse anche a nome di altri appassionati presenti qui' nel forum o altri eventuali...
Saluti
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Ultima modifica di J@ck156 : 04-01-2009 alle ore 10.22.20.
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  #2  
Vecchio 04-01-2009, 12.21.58
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Predefinito La Lancia Prisma 2.0 Turbo i.e. 8v integrale di Gianni Agnelli

Su autoscout mi sono imbattutto con grande stupore nell'annuncio di vendita di una splendida Lancia Prisma 2.0 Turbo 8v integrale,dato che questo modello Lancia mi è sempre piaciuto vorrei parlavene ed avere maggiori informazioni su questo esemplare più unico che raro direi ecco di che parla l'inserzione:

Costruita in soli due esemplari, di cui uno distrutto in una sessione di prove dall'Ing. PIANTA, questa versione venne allestita presso l'Abarth di Torino. Oltre alla pregevole meccanica, capace di sviluppare 200 cv, vi sono particolari finiture in pelle Connolly e alcantara grigia, come amava l'Avvocato; dispone poi di 4 vetri elettrici e condizionatore. Il colore è il blu diplomatico nonostante l'auto nacque rosso 155 come si evince dalla colorazione del vano motore, il colore attuale venne adottato sucessivamente alla costruzione per rendere l'auto piu anonima e gradevole. Giovanni Agnelli amava usarla per spostarsi tra Torino e Saint Marotiz (assieme alle sue 14 Fiat Panda 4WD) proprio per le sue fattezze di auto anonima e, per non farsi notare, volle che esteticamente si confondesse con una delle tante 1.3 di serie. I cerchi in lega visibili nella foto, del tipo usato per le "Thema" dal 1988, sono stati montati da uno dei successivi proprietari. L'auto fu intestata alla FIAT AUTO SPA come primo intestatario, a GIOVANNI AGNELLI come secondo e successivamente a due illustri personaggi da anni gravitanti attorno al mondo Fiat, nonchè noti imprenditori: PAGANELLI e TONY CARELLO. Un esemplare unico, di illustre ed unica provenienza. Auto in eccellenti conidzioni di carrozzeria e meccanica (revisionata al momento della consegna a me), interno completmante restaurato, conseva ancora il volante e il pomello in radica NARDI dell'Avvocato e la modifica alla pedaliera per sopperire alla gamba claudicante dell'avvocato. Il telaio dell'auto è un telaio PRISMA appositamente modificato, la meccanica è un 2.0 8v TURBO con trazione integrale permanente, in pratica una DELTA travestita da berlina: da non confondersi con le comuni PRISMA integrale e 4wd che montavano meccanica NON TURBO e trasmissione 4x4 disinseribile


Caratteristiche tecniche dati principali:

Anno: 06/1987
Chilometraggio: 2.000 km
Carburante: Benzina
Potenza: 147/200 (kW/CV)
Tipo di cambio: Manuale 5 marce più retromarcia
Colore esterno: Blu

Informazioni tratte da http://www.autoscout24.it/Deltais.aspx?id=122053442

Se avete altre informazioni o fotografie su questo particolare modello a mio parere molto interessante anche se un pò troppo costoso,la vendono a 20.000euro!Inseritele pure tranquillamente grazie.
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  #3  
Vecchio 13-03-2010, 21.57.55
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Predefinito

Ho avuto una Prisma 4WD standard (non questa versionespeciale, intendo). Era una macchina eccellente, assolutamente neutra in curva. Altre integrali che ho avuto e guidato non erano alla sua altezza come tenuta di strada. D'inverno con 4 gomme chiodate si viaggiava su neve e ghiaccio come su asfalto asciutto, o quasi. L'unico difetto era il motore un po' fiacco, e infatti l'avvocato nella sua ci mise un po' di vitamine....
Unica cosa che vorrei specificare: la trazione sulla prisma 4wd era integrale permanete, non era disinseribile.
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  #4  
Vecchio 23-05-2010, 10.18.04
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Predefinito Mitica Lancia Prisma 2.0 i.e. 4WD

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Ho avuto una Prisma 4WD standard (non questa versionespeciale, intendo). Era una macchina eccellente, assolutamente neutra in curva. Altre integrali che ho avuto e guidato non erano alla sua altezza come tenuta di strada. D'inverno con 4 gomme chiodate si viaggiava su neve e ghiaccio come su asfalto asciutto, o quasi. L'unico difetto era il motore un po' fiacco, e infatti l'avvocato nella sua ci mise un po' di vitamine....
Unica cosa che vorrei specificare: la trazione sulla prisma 4wd era integrale permanete, non era disinseribile.
Bellisima auto la Lancia Prisma 2.0 i.e. 4WD,un mio conoscente ne ha posseduta una per moltissimo tempo poi sostituita con una Lancia Lybra berlina 2.0 20v ma sempre deto da lui non era per niente la stessa cosa, nulla da dire sul comfort,tenuta di strada e optionals molto piu' rifinita e raffinata della Prisma 4WD ma per certi aspetti la rimpiangeva.
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  #5  
Vecchio 23-05-2010, 20.11.54
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Bellisima auto la Lancia Prisma 2.0 i.e. 4WD,un mio conoscente ne ha posseduta una per moltissimo tempo poi sostituita con una Lancia Lybra berlina 2.0 20v ma sempre deto da lui non era per niente la stessa cosa, nulla da dire sul comfort,tenuta di strada e optionals molto piu' rifinita e raffinata della Prisma 4WD ma per certi aspetti la rimpiangeva.
Ciao Mauri, non è paragonabile alla prisma, pero anche la dedra integrale non era male!!! Col 16 del deltone filava come un treno ( 217 km orari effettivi)ed aveva una gran tenuta. Penso che sia quasi piu rara della prisma da trovare!!!!
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  #6  
Vecchio 03-06-2012, 11.09.34
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c'è un piccolo errore sulla motorizzazione della prisma,Inizio 1988 viene lanciata la versione stradale della Delta Integrale (cosiddetta "8 Valvole"), in pratica una 4WD con carreggiate allargate e parafanghi bombati, motore della 4WD portato a 185 CV e migliorie di dettaglio nell'abitacolo. Versioni soltanto non catalizzate. Verso la fine del 1989 arriva la versione 16 valvole da 200 CV DIN (196 CEE), immediatamente riconoscibile per il rigonfiamento sul cofano reso necessario dalla testata del motore modificata per ospitare la nuova distribuzione, e per i cerchi ruota bruniti e con canale maggiorato a 7". La ripartizione della coppia motrice viene portata a 47/53 tra avantreno e retrotreno. L'assetto della vettura è notevolmente modificato abbassandola di 20 mm pur adottando sospensioni con maggiore escursione. Per i mercati con normative antinquinamento più restrittive viene prodotta anche la versione HF Cat, con motore a 8 valvole, catalizzatore a 3 vie e sonda Lambda eroga 178 CV DIN; tale modello si distingue dalla HF Integrale 16v per le targhette specifiche e per gli pneumatici di minore sezione,quindi la prisma con il motore dell'integrale 8 valvole non poteva sviluppare 200 cavalli.
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  #7  
Vecchio 05-01-2009, 00.12.22
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Predefinito Audi 200

Audi 200
Materiale tratto da: Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Audi 200 C2
Costruttore: Audi
Descrizione generale
Tipo Berlina

Inizio produzione 1979

Fine produzione 1990
Altre caratteristiche
Altre versioni 200 Avant
Della stessa famiglia Audi 100

L' Auto Union Audi 200 è un autovettura prodotta tra il 1979 ed il 1984, in seguito denominata Audi 200 dal 1985 al 1990.
La 200 altro non era che una versione più raffinata, per motori e allestimenti, della 100, rispetto alla quale differiva anche per alcuni particolari estetici (fanaleria, mascherina, cromature, cerchi). In pratica l'Audi fece un'operazione simile a quella compiuta, ad esempio, da Opel con Rekord e Commodore. Come variante superiore della 100, la 200 ne seguì in ogni caso l'evoluzione.
1 Serie C2 (1979-1982)
2 Serie C3 (1982-1990)
3 Serie Le 200 asiatiche
4 Impegno sportivo
5 Altri progetti

Serie C2 (1979-1982)
Nel 1979 venne presentata la prima serie della 200denominata Typ 43, derivata dalla 100 C2 Rispetto alla 100 cambiavano i fari anteriori (doppi anziché singoli), la mascherina, i paraurti (con spoiler integrato) l'allestimento interno (più curato) e il motore. La 200 C2 era infatti mossa dalla versione turbocompressa del 5 cilindri il linea di 2144 cc. La potenza toccava così i 170 cv, qualificandola come la trazione anteriore di serie più veloce del mondo. Esisteva poi una versione aspirata, denominata 5E anziché 5T, sempre di 2144 cc e con iniezione Bosh K-Jetronic e 136 cv di potenza che non era importata in Italia.
Serie C3 (1982-1990)

Audi 200 C3
Col passaggio dalla 100 dalla serie C2typ 43 alla C3typ 44, anche la 200 segue gli stessi ammodernamenti della sorella minore. La formula era sempre la stessa: ritocchi estetici (fari, mascherina paraurti integrali e in tinta, allestimenti interni meglio rifiniti) e motore sovralimentato. La seconda serie venne commercializzata nell'agosto 1983, data usata per la contemporanea commercializzazione delle Audi 5000(versione americana delle 100) e della 5000 CD (corrispondente della 200), che si differenziano dalle versioni europee che i paraurti più massicci, e i fari senza la carenatura in vetro proibita dalle leggi statunitensi.
La nuova vettura va ad inserirsi al vertice della gamma Audi dell’epoca, la 200 si presenta come un’evoluzione della 100, presentata quasi un anno prima, da questa prende in toto il corpo vettura, lo schema meccanico, riservandosi delle lievi modifiche, limitate ad un frontale più elegante, ed una coda con un fascione in plastica che rappresenta la naturale estensione della fanaleria posteriore con al centro l’incavo dedicato al porta targa (scelta stilistica molto in voga negli anni ottanta soprattutto in America. I primi prototipi erano previsti con la targa spostata nel paraurti ed una unica fascia gialla e rossa).
L'impianto frenante era dotato di 4 dischi autoventilati e ABS. Al momento del debutto la 200 adottava lo stesso 5 cilindri turbo della serie precedente, leggermente potenziato (182cv). Nel 1983 debuttò la versione station wagon Avant, mentre nel 1984 la versione a trazione anteriore venne affiancata dalla Quattro (berlina e Avant).
La 200 nei suoi sette anni di carriera ha montato due motori che hanno generato otto versioni:
Tipo Alimentazione Periodo di Produzione Cilindrata Potenza Note
WC Benzina da 8 / 83 a 7 / 84 2.144 cc 136 cv (100 kw) Aspirato
KH Benzina da 8 / 83 a 7 / 85 2.144 cc 141 cv (104 kw) Turbo
KG Benzina da 8 / 83 a 12 / 87 2.144 cc 182 cv (134 kw) Turbo
KU Benzina da 8 / 84 a 7 / 85 2.226 cc 138 cv (101 kw) Aspirato
MC Benzina da 8 / 85 a 11 / 90 2.226 cc 165 cv (121 kw) Turbo
1B / 2B Benzina da 2 / 88 a 11 / 90 2.226 cc 190 cv (140 kw) Turbo (Solo cambio automatico.)
1B Benzina da 2 / 88 a 11 / 90 2.226 cc 200 cv (147 kw) Turbo
3B Benzina da 2 / ’89 a 11 / ’90 2.226 cc 220 cv (162 kw) Turbo 20V
Nel mercato italiano di queste otto versioni, sono state importate ufficialmente dall’Autogerma di Verona solo le versioni sovralimentate di punta da 182cv, 200cv, 190cv, 220cv.
Dove la 200 si differenziava nettamente dalla sorella minore, erano gli interni, che rappresentavano un elogio al lusso, con una plancia specifica, caratterizzata da assemblaggi maniacali e molto curata per gli standard dell’epoca.
All’inizio del 1985 vennero introdotte le versioni a trazione integrale permanente “Quattro”, che riprendevano fedelmente il tradizionale schema introdotto dalla vettura che mieteva successi nei principali Rally.
La trazione integrale utilizzata dall’Audi si basa sull’aggiunta di una presa di moto all’uscita del cambio, in corrispondenza del quale si trova il differenziale centrale da cui parte l’albero di trasmissione che porta il moto all’assale posteriore, qui vi è un terzo differenziale che ripartisce la coppia tra le due ruote. I differenziali centrale e posteriore, sono bloccabili tramite un selettore dalla plancia. Oltre alla trasmissione le “Quattro” montano in luogo dell’assale rigido un nuovo e sofisticato schema a quadrilateri deformabili, progettato con lo scopo di minimizzare gli ingombri derivanti dalla trasmissione. Inoltre a causa delle interferenze dovute al passaggio dell’albero di trasmissione le “Quattro” sono dotate di un diverso serbatoio, sagomato appositamente, lasciando inalterata la capacità di 80 Litri che garantiva, secondo la casa, una percorrenza di circa 700 – 1000 km alla 200 2.2 da 136cv (100 kw).
Nel 1987, grazie all'aumento della pressione del turbocompressore resa possibile dall'adozione dell'intercooler, la potenza del motore (passato da 2144 a 2226cc) crebbe a 200cv. La versione a trazione anteriore uscì di listino e rimase solo la Quattro (berlina e Avant). Nel 1989, con l'adozione di un nuovo impianto di iniezione, la potenza salì a 220cv, nonostante l'adozione della marmitta catalitica.
La prima modifica rilevante la 200 la ricevette nel 1988, la seconda avvenne nel 1989 quando l'intera produzione assunse le caratteristiche esterne dei modelli USA. La gamma ’88 è caratterizzata da una aerodinamica affinata, ottenuta incassando le maniglie a filo di carrozzeria, l’adozione di nuovi tergicristalli che non richiedono più l’apertura del cofano motore per essere ribaltati. All’interno troviamo una nuova plancia, in tre tinte ispirata alla più moderna plancia delle sorelline 80-90 e il cui disegno si presenta moderno e piacevole, il cruscotto raccolto sotto una palpebra arrotondata offre una ricca dotazione di strumenti, contagiri, tachimetro, livello carburante, temperatura acqua, orologio digitale, computer di bordo, voltmetro, temperatura e pressione dell’olio. La plancia è arricchita di una preziosa modanatura in legno che attraversa la plancia e continua lungo i pannelli porta, anch’essi di nuovo disegno.
Viene introdotto il nuovo sistema “Procon-ten”, costituito dall’azione dei pretensionatori abbinata all’arretramento del piantone dello sterzo in caso di urto frontale. Un’importante novità tecnica è costituita dall’adozione del differenziale centrale di tipo “Torsen”, già montato sulle più recenti 80 e 90, questo ripartisce automaticamente la coppia motrice, tra i due assali. Posteriormente rimane il differenziale bloccabile manualmente che ad una velocità superiore ai 25 Km/h si disinserisce automaticamente, altra novità il disinserimento dell’ABS automaticamente a blocco inserito.
Dopo questo maquillage la 200 si avvia verso la pensione che sopraggiunge nel corso del mese di novembre dell’anno 1990, dove viene sostituita dalla nuova 100, anche se nel mercato americano è rimasta in vendita per quasi tutto il 1991 con il nuovo (per gli americani) nome di 200 Sedan e 200 Avant.
Le 200 asiatiche:
Ma se nel vecchio continente la 200 scompare nell'ormai relativamente lontano 1990, nel lontano oriente sta vivendo una seconda giovinezza, accompagnata come sempre dalla fidata sorellina 100. Il gruppo Volkswagen in Cina tramite la sua consociata, commercializza le vecchie 100-200 (Ty44), con il marchio locale Hongqi.
Le Hongqi si basano su 2 modelli principali, la CA 7200, in pratica la vecchia 100, e la CA 7202 versione più recente della CA 7200. Da queste versioni sono state derivate le versioni limousine, precisamente in tre versioni, lunga, limo sedan, e limo cabriolet. La 200 naturalmente vista la sua natura più nobile della 100 è stata usata come base per le versioni di rappresentanza.
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Predefinito Audi 200 competizione

La 200 è stata utilizzata in varie competizioni, più per scopi commerciali e di immagine che per le doti sportive. Nel 1985 dopo la presentazione delle vetture “Quattro” la divisione Audi americana ha schierato una 5000 CS (versione americana della 200) nel campionato Nascar. La vettura era equipaggiata con il solito 2144 cc turbocompresso, al quale era stata applicata una nuova testata a 25 valvole, il motore erogava una potenza massima di 650 cv (477kw) a 7700 giri/minuto, per una velocità da 335 a 450 km/h in base al tipo di tracciato da compiere. Per l’anno 1986 il cinque cilindri venne modificato, abbassando la massima potenza ottenibile ad un massimo di 625cv (459kw), al fine di ottenere un minore consumo di carburante.
Nel Safari Rally del 1987 l’Audi sorprese la concorrenza schierando due Audi 200 turbo quattro sulla linea di partenza. Questa elegante e raffinata berlinona di quasi cinque metri di lunghezza, alla sua seconda uscita in una competizione (la prima era stata il Rally di Montecarlo) aveva il compito di insidiare le più agili e competitive Toyota, Subaru e Nissan, che spadroneggiavano da sei anni nella categoria Gruppo A. Le due 200 vengono affidate alle esperte mani di Hannu Mikkola e Walter Röhrl e, complice un po’ di sfortuna delle avversarie giapponesi, le due Audi si piazzano prima (Mikkola) e seconda (Röhrl); le due auto hanno dato mostra della loro affidabilità e qualità costruttiva, portando i due piloti al traguardo con delle lievi noie alla vettura di Mikkola (turbina e batteria), per il resto solo le soste preventivate dall’Audi, dettate dalla durezza del percorso.
La 200 2.1 Turbo Quattro gruppo A, adottava una trazione integrale con differenziale centrale viscostatico a ripartizione di coppia e posteriormente un “Torsen”. Il motore era il ben noto 2144 cc a cinque cilindri, con una potenza elevata a 238cv (175kw) a 6000 giri/min e una forte coppia di 33.6 Kgm (330 Nm) a soli 4000 giri/min, abbinato ad un peso della vettura di 1350 Kg.
Nel 1988 l’Audi decise di dedicarsi alla categoria Trans Am, delle corse Nascar americane. La scelta per la vettura da schierare ricade sulla 200, in forza al fatto che era stata appena presentata anche in America la nuova 200 (occasione colta per abbandonare la denominazione 5000 a favore di quella europea 200, distinta in sedan e wagon).
La vettura era dotata del solito cinque cilindri sovralimentato, il regolamento Trans Am, nonostante permetta modifiche strutturali più ampie alla carrozzeria, non permette di variare il basamento e l’architettura di base del motore, cosi l’Audi partecipò alle gare con una versione 10 valvole molto meno raffinata di quella usata tre anni prima che poteva vantare la distribuzione a 5 valvole per cilindro. Il motore in questa configurazione sviluppava 510 cv (375kw).

Chiunque di voi avesse uleriori informazioni su questa bella berlinona Tedesca anche immaggini intendo le inserisca pure qui grazie alfamici.
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Predefinito Lancia Beta Trevi

Lancia Beta Trevi
Materiale tratto da: [url]http://www.Wikipedia.it, l'enciclopedia libera.
Lancia Beta Trevi
Costruttore: Lancia
Descrizione generale Tipo*Berlina Inizio produzione*1980
Sostituisce la:*Lancia Fulvia berlina
Fine produzione*1984 Sostituita da:*Lancia Thema Esemplari prodotti*40.628 Altre caratteristiche
Dimensioni e pesiLunghezza*4.320 mmLarghezza*1.710 mmAltezza*1.400 mmPasso*mmPeso*1.165 kg
Altre antenate Lancia Fulvia berlina
Altre eredi Lancia Thema*
Della stessa famiglia Lancia Prisma*
Note:*Lancia Beta Trevi VX 002.JPGLa Lancia Beta Trevi è una autovettura della casa torinese Lancia di categoria medio-superiore, che venne prodotta dal 1980 al 1984.La Lancia Beta Trevi fu presentata al Salone dell'automobile di Torino nel maggio 1980. Derivata dalla Lancia Beta due volumi, era una classica berlina 4 porte tre volumi - come indicava, appunto, il nome stesso,era concentrata in un segmento medio-alto. Gran parte del lavoro svolto dai tecnici fu svilluppato nella parte posteriore e le differenze rispetto al modello a due volumi erano, oltre al padiglione completamente diverso, la nuova inclinazione del lunotto ed i gruppi ottici ridisegnati.La Beta Trevi mantenne, sostanzialmente, la stessa impostazione meccanica della Beta due volumi. Alla presentazione venne offerta con motori bialbero da 1,6 litri (102 CV e 170 Km/h) e 2,0 litri (115 CV e 176 Km/h), con la differenza che il motore a due litri venne offerto anche con l'alimentazione ad iniezione elettronica (122 CV e 178 Km/h). Per tutte le versioni era possibile richiedere il cambio automatico a tre rapporti.Successivamente, al Salone di Torino del 1982, la Lancia presentò in anteprima la Beta Trevi Volumex (VX), equipaggiata con il noto propulsore bialbero del gruppo Fiat nella cubatura di 2 litri alimentato a carburatore, a cui era stato aggiunto un compressore volumetrico a lobi che ne aumentava la potenza (135 CV), la velocità massima (190 Km/h) e soprattutto la coppia (21 kgm). La scelta di questo sistema di sovralimentazione, ormai soppiantato quasi ovunque dal turbocompressore, fu motivata dalla Lancia con le doti di prontezza di risposta ai comandi dell'acceleratore e con la coppia disponibile anche a bassi regimi. Queste doti si accoppiavano ottimamente alle caratteristiche della Beta Trevi, e consentivano una guida in "souplesse" anche a costo di un consumo elevato.Nel giugno del 1983 fu presentata la seconda serie della Beta Trevi (denominata solo Trevi). Rispetto alla serie precedente furono apportate lievi modifiche alla carrozzeria ed agli interni mentre, dal punto di vista meccanico, la maggiore novità riguardò l'allungamento dei rapporti al ponte ed al cambio al fine di ridurre i consumi. Il motore da 2 litri a carburatore non fu più disponibile lasciando il posto al solo 2.0 i.e.Versioni e Anni di produzione, Esemplari prodotti:Beta Trevi 1600 I serie*1980-1983*12.836Beta Trevi 2000 e 2000 i.e. I serie*1980-1983*17.364Trevi 1600 II serie*1983-1984*2.951Trevi 2000 i.e. II serie*1983-1984*3.633Beta Trevi Volumex I-II serie*1982-1984*3.844Totale*40.628Il totale complessivo di produzione fu quindi di 40.628 esemplari costruiti fino al 1984, quando la Trevi uscì di produzione, insieme alla "sorella maggiore" Gamma, per lasciar posto alla nuova Thema.La Trevi è stata senz'altro una berlina meccanicamente valida, dalla linea elegante e curata negli interni e ciò ha potuto giustificare, in buona parte, un prezzo di vendita lievemente superiore alle concorrenti. Tuttavia, il successo commerciale dell'auto è stato modesto. In parte per ragioni di concorrenza interna al marchio Lancia, che dalla fine del 1982 le aveva affiancato la fortunata Prisma e anche perché la Fiat nello stesso periodo aveva in listino la 131 e successivamente la Fiat Regata, vendute a prezzi più concorrenziali. Gli esemplari rimasti oggi in circolazione sono pochissimi.
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Opel Astra GTC 1.3 CDTI 2008.

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Predefinito Lancia Gamma berlina e coupè

Lancia Gammamateriale tratto da da http://www.wikipedia.it_l'enciclopedia_libera.Lancia Gamma berlina e coupèCostruttore: Lancia Descrizione generaleTipo*BerlinaInizio produzione*1976Sostituisce la:*Lancia 2000Fine produzione*1984Sostituita da:*Lancia ThemaAltre caratteristicheDimensioni e pesiLunghezza*4.580 mmLarghezza*1.730 mmAltezza*1.410 mmPasso*mmPeso*1.320 kgAltre versioni*CoupéProgetto*Design PininfarinaAltre antenate Lancia 2000 berlina*Altre eredi*Lancia ThemaDella stessa famiglia Lancia Beta TreviNote dati riferiti allaversione berlina*La Lancia Gamma è un modello di automobile presentato dalla Lancia nel 1976 e prodotto fino al 1984, ricoprendone il ruolo di ammiraglia.Genesi:La tradizione Lancia nel settore delle vetture di gran classe (come recitava un suo famoso poster negli anni della Lambda) a metà anni '60 incominciò ad entrare in discussione. La progettazione di nuovi modelli, con l'avvento del prof. Antonio Fessia alla direzione tecnica della casa di Chivasso, si era concentrata su modelli sì di classe (Appia terza serie e progetto Flavia/Fulvia) ma di cilindrata contenuta. I modelli Flaminia, ancora bellissimi, incominciavano a mostrare i primi segni dell'età e infatti la vendita di questi modelli dotati di motori poco parsimoniosi a 6 cilindri da 2,8 litri dopo il 1965 si appannò fortemente. Lancia riuscì a tenerli in listino fino al 1969 e cercò nel frattempo di rimediare alla lacuna aumentando progressivamente la cilindrata delle Flavia dagli iniziali litri 1,5 fino, a fine decennio, ai 2 litri. La Flavia indubbiamente ne guadagnò ma nel 72/73 arrivò, con il nuovo nome di 2000, anche al capolinea della sua evoluzione. Lancia dovette quindi pensare ad un nuovo progetto, moderno e di gran classe, tale da potersi reinserire di prepotenza nel novero delle grandi firme. La cilindrata di questo nuovo modello, inizialmente identificato dal codice di progetto Y2, non poteva che essere superiore ai 2 litri ed il progetto del suo propulsore partire da diverse piattaforme:•Evoluzione del monumentale 6 cilindri a V della Flaminia di De Virgilio •Evoluzione del collaudatissimo 4 cilindri boxer della Flavia •Utilizzo dei propulsori della nuova proprietà Fiat e di origine Dino Ferrari (come fu fatto nel 1972 per la Stratos). Dopo almeno tre anni di congetture e proposte l'ufficio progetti optò per la tecnologia boxer, disegnando quindi un motore completamente nuovo a 4 cilindri con alberi a camme in testa tutto in pregiata lega d'alluminio e con soluzioni tecnologiche elevatissime e uniche. La cilindrata risultò di 2,5 litri e la leggerezza di questo motore fu eccezionale se confrontata con i pari cilindrata dell'epoca. Le caratteristiche ottenute furono inoltre una elevata coppia ai bassi regimi (un po' a scapito della potenza massima), una buona erogazione di potenza e un motore ben bilanciato. Insomma un motore da destinare a grandi berline di rappresentanza o ad eleganti e comodi coupé di gran classe. Quest'incarico fu affidato alla mano della Pininfarina che disegnò sia la berlina che la coupé.La vetturaI due modelli furono infine presentati al 46° Salone dell'auto di Ginevra, nel giugno del 1976 (anche se la commercializzazione della coupé partì solo nel '77). Le caratteristiche della berlina erano ancora una volta in controtendenza, come nella miglior tradizione di Casa Lancia, rispetto alla concorrenza.La "Gamma" offriva un elevato contenuto di tecnica progettativa, di avanzata impostazione (la carrozzeria fu studiata in collaborazione con Pininfarina), di signorilità nelle finiture e di confort. La trazione anteriore (all'epoca non ancora così diffusa tra le grandi cilindrate, a parte Citroën), il disegno a 2 volumi, l'ottimo cx (circa di 0,3), l'eccezionale spaziosità fecero della "Gamma" berlina una potenziale regina della strada.Meccanicamente, la vettura era dotata di un motore boxer di nuova progettazione, non derivato dai precedenti motori Lancia, disponibile in due diverse cilindrate, di 1999 e 2484 cc che sviluppavano una potenza, rispettivamente, di 120 e 140 CV e con velocità massima di 183 Km/h per la versione 2 litri e 195 Km/h per la versione 2.5. I modelli 2 litri furono affinacati a quelli di 2,5 litri solo per il mercato italiano, allo scopo di aggirare l'iva al 38% imposta sui veicoli di oltre 2000cc. Della Gamma berlina prima serie, costruita dal 1976 al 1980, furono prodotti 4.553 esemplari con motore 2 litri e 5.942 esemplari con motore 2.5 litri.A quattro anni dalla presentazione, nel 1980, l'ammiraglia Lancia fu oggetto di un indovinato restyling (seconda serie) ed al modello furono apportate una serie di migliorie. La novità più interessante era costituita dal modello con motore 2,5 litri equipaggiato con l'iniezione elettronica Bosch "L-Jetronic", mentre le versioni 2.0 e 2.5 a carburatore (quest'ultima riservata all'esportazione) restarono invariate. Le modifiche apportate al corpo vettura, comuni a tutta la linea Gamma, comprendevano una nuova calandra, una presa d'aria sotto il paraurti anteriore e pneumatici ribassati. All'interno, invece, fu rivista la plancia, fu rinnovato il pomello della leva del cambio, i sedili furono ridisegnati e furono aggiunti l'orologio digitale, la luce di cortesia temporizzata e una luce di lettura orientabile. La produzione della "Gamma" berlina seconda serie ammonta a 2.465 esemplari con motore 2.0 a carburatore, 600 esemplari con motore 2.5 litri a carburatore (destinati all'esportazione) e 1.712 esemplari con motore 2.5 i.e. Il totale complessivo di produzione della Lancia Gamma berlina (prima e seconda serie) è quindi di 15.272 esemplari. La Gamma restò in produzione fino al 1984, quando fu sostituita dalla Thema. Nello stesso anno era apparso un prototipo di berlina a tre volumi basato proprio sulla Gamma berlina, di cui manteneva il terzo finestrino laterale, ma con una coda dall'aria assai piu' convenzionale. La meccanica della Gamma fu utilizzata per un esperimento Italdesign chiamato Megagamma, con carrozzeria monovolume.
Immagini allegate
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