ALFA ROMEO graffiti

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...prendendo spunto dal topic su Little Tony, aperto dall'utente Belfagor, che ringrazio per l'idea, nella descrizione delle macchine, vorrei riportare piccoli inserti di riviste automobilistiche, dove le nostre amate Alfa Romeo vengono descritte...
stasera inizierei con il Quattoruote di luglio 1980, la vettura in esame è la AR 1600 spider veloce...
""L'ALFA spider è un "caso" interessante: propone ancora oggi (1980) uno stile e una meccanica che ormai appartengono al passato della Casa milanese. Vettura tutt'ora richiesta all'estero (se ne producono una trentina al giorno), in Italia non è apprezzata quanto merita, anche perchè il mercato delle spider è molto ristretto (ha una diffusione di qualche centinaio di "pezzi" all'anno).
Guidando l'ALFA spider sembra di tornare indietro nel tempo di almeno dici anni: si tratta di un modello dalla meccanica non più attuale (la stessa della GIULIA) pur essendo costruita secondo tecnologie moderne. Il confronto con la tecnica attuale delle "Alfetta-Giulietta" è quindi molto interessante. Ricordiamo che la SPIDER è disponibile con motori di 1.6 e 2.0 litri...

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...quanto ad accessori l'ALFA Spider, data anche la sua impostazione anzianotta, non offre alcunchè di eccezionale; vi sono quelli oggi (1980)normali persino su vetture di categoria utilitaria. Pochi gli optional (appoggiatesta,ruote in lega, colore metalizzato e tettuccio rigido). Quinta marcia a parte, troviamo il tergi a due velocità più l'intermittenza, la LEVETTA DEL GAS A MANO. L'OROLOGIO DIGITALE VEGLIA, disposto al centro della consolle centrale, sotto la leva del cambio, E' L'UNICO ACCESSORIO IN LINEA COI TEMPI...

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..dopo aver letto che un semplice orologio digitale negli anni '80 era considerato "in linea coi tempi", e che era presente l'acceleratore a mano, direi di toccare la parte meccanica...vero cuore dell'Alfa Romeo in generale...
" Nella tecnica della SPIDER si ripetono i collaudati schemi ALFA ROMEO prima dell'avvento dell'Alfetta; sono in pratica gli stessi adottati nella "1900" del 1950 e successivamente perfezionati nella Giulietta e nella Giulia. La disposizione è classica: motore anteriore, cambio in blocco a 5 rapporti, sospensioni anteriori a quadrilateri deformabili con molloni. Dietro, il caratteristico ponte rigido ALFA, costituito dal classico assale con puntoni longitudinali, da molloni elicoidali e dal triangolo autostabilizzante. Altro elemento caratteristico lo sterzo a vite e rullo. Immutato il motore: è il quattro cilindri in lega leggera a doppio albero a cammes in testa, qui regolato come nella Giulia 1600. Quindi: 4 cilindri, 1570cc., 102cv a 5500g/m, coppia max 14,5 mkg a 4000g/m, distribuzione a doppio albero a camme in testa (catena), 2 carburatori doppio corpo, cambio a 5 velocità, pneumatici 165 hr 14", 4 freni a disco, sterzo a vite globoidale, serbatoio da 51 lt., lung. 4,12m., larg. 1,63m., alt. 1,29m., peso 1020kg."

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" al volante dell'ALFA SPIDER"
"E' quasi un'occasione unica quella offertaci dall'ALFA SPIDER, proprio per la sua meccanica di qualche anno fà (derivata da quella della Giulia presentata nel '63) ci permette un confronto con le attuali (1980) ALFA Nord e di valutarne i miglioramenti.
Per la SPIDER tanto tempo è passato invano, e lo si capisce chiaramente appena si percorrono i primi km. la meccanica della Giulia, che non ha avuto sostanziali miglioramenti, oggi è evidentemente in svantaggio rispetto a quella dell'Alfetta. STUPEFACENTE però rimane sempre l' "eterno" bialbero ALFA, sulle Alfetta gli abbiamo spesso rimproverato una certa mancanza di prontezza, invece montato sulla più leggera SPIDER si comporta come un "LEONE" e fa ritrovare tutte quelle caratteristiche di potenza e di brillantezza che in passato costituirono la SUPERIORITA' dei MOTORI ALFA su tutti gli altri della concorrenza. Accompagnati dall' inconfondibile BORBOTTIO ALFA, i cavalli arrivano rapidamente alle ruote motrici e sono subito disponibili, l'ago del contagiri sale rapidamente sino a raggiungere la zona rossa. L'elasticità del motore si adatta perfettamente alle esigenze dell'automobilista 1980: sale prontamente, ma tiene bene la quinta anche a 1500 giri."