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Predefinito Post combustione... cosé?

Post combustione

Sistema utilizzato sia nei motori “lean burn” che nei Diesel ai fini della depurazione dei gas di scarico, con particolare riferimento agli NOx. Nei motori a combustione magra (lean burn) l'eliminazione degli ossidi di azoto (NOx*) è difficoltosa perché non ci sono idrocarburi incombusti da utilizzare per la scomposizione della molecola, in acqua e anidride carbonica, e perché essi sono molti, date le elevate temperature raggiunte nella camera di scoppio. Allora, IN ALTERNATIVA o in aggiunta AI CATALIZZATORI AD ACCUMULAZIONE - vedi avanti- un sistema catalitico specifico (Selective catalytic converter) è stato realizzato in alcuni casi (Mitsubishi) per ridurre di un ulteriore 5% le emissioni di NOx (il 90% è eliminato nel motore con EGR*): un catalizzatore piazzato davanti al “3 vie” (utile quando la miscela è stechiometrica) e nello stesso corpo, con sonda lambda davanti e dietro (dopo il “3 vie”) . Per mandarlo in temperatura durante il funzionamento in “lean burn” si fa una seconda iniezione di benzina in fase di espansione, che si accende spontaneamente (post combustione) e scalda il catalizzatore a opportuni 800°C. Nel catalizzatore ad accumulazione invece, oggi molto promettente (VW e PSA), piazzato tra il catalizzatore di cui sopra (ai metalli nobili, platino, palladio e rodio), e quello a tre vie ce n'è un altro agli ossidi di bario e potassio; l'ossido di azoto diventa nitrato e resta immagazzinato. In una fase stechiometrica o comunque di miscela ricca l'azoto viene liberato puro mentre l'ossigeno se ne va nel CO2). Quando si viaggia in carica stratificata una fase leggermente “ricca” viene, a questo scopo, inserita automaticamente per 2” ogni minuto circa. Stessa cosa nei Diesel, ma anche per eliminare il particolato (aggregato con particelle da 0,1 a 1 micron di diametro). Una post iniezione, multijet*, guidata da una centralina elettronica (realizzabile solo con la tecnica common rail e iniettore pompa) provoca una post combustione che alza la temperatura dei gas di scarico da 150°C a 250°C. Tramite la combustione degli idrocarburi incombusti (in un catalizzatore detto precatalizzatore in quanto posizionato prima del catalizzatore, immediatamente a valle dello scarico) si alza ulteriormente la temperatura: a 450°C si riesce a bruciare il particolato purché sia aggiunto al gasolio un additivo all'ossido di cerio (altrimenti ci vorrebbe una temperatura più alta, almeno 550°C). I fumi passano poi nel filtro FAP* (in carburo al silicio, sempre nell'involucro del precatalizzatore) per il particolato, da lavare con acqua attorno agli 80.000 km; allo stesso chilometraggio si riempie anche il serbatoio -di 5 litri- dell'ossido di cerio. Il sistema si chiama “filtro attivo” FAP (Rhone-Poulenk) ed è utilizzato dal gruppo Peugeot-Citroen.


Fonte rossoalfa.com
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