Visualizza messaggio singolo
  #8  
Vecchio 19-05-2016, 16.28.35
L'avatar di lucien.averso
lucien.averso lucien.averso non è connesso
Cuore Sportivo 8C
 
Data registrazione: 14-11-2013
Residenza: Prato
Messaggi: 1,662
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Bevita Visualizza messaggio
Allora... al di là di quello che sognano i vecchi irriducibili nostalgici, che sostengono che questo si potrebbe fare, ci sono due tipi di ostacolo:

1) il tracciato originale del "Piccolo Circuito delle Madonie", lungo 72 km, è perduto per sempre a causa di una serie di frane avvenute l'anno scorso e di cui si è parlato in TV in occasione del crollo del viadotto dell'autostrada Palermo-Catania, che ha ceduto proprio all'altezza della sua intersezione col vecchio tracciato. Anche riuscendo a ripristinare le strade, è cambiata ormai la geologia... nulla sarebbe più come prima.

2) anche ammesso di avere il tracciato in splendide condizioni, gestire dal punto di vista della sicurezza un circuito stradale di 72 km di lunghezza che si snoda sulle montagne e che attraversa tre paesi,con gli standard di oggi sarebbe proibitivo.

L'unico esempio di corsa di questo tipo che riesce a sopravvivere con le caratteristiche originali è il Tourist Trophy motociclistico all'Isola di Man, nel canale di Irlanda... ha più o meno la stessa età della Targa, il giro è di 60 km di strada ordinaria, ma molto più veloce del misto stretto della Targa... le moto più potenti girano a oltre 200 kmh di media, anche lì attraversi villaggi e se sbagli, muori... ci sono ogni anno almeno 2-3 decessi tra prove e gara... la corsa è stata estromessa da tutti i campionati ufficiali ma vive di luce propria, come la 24 ore di Le Mans... i piloti sanno quello che rischiano e l'accettano... oramai è considerato una sorta di sport estremo e piace moltissimo (devo dire che emoziona anche me)... ma c'è da dire una cosa: con la moto il pilota rischia tantissimo, il pubblico molto meno... con le auto, alla Targa Florio, sarebbe il contrario: con le prestazioni raggiungibili da una vettura odierna e le dotazioni di sicurezza a bordo, il rischio del pilota sarebbe basso, ma quello degli spettatori sarebbe altissimo...
Ti dico solo una cosa: dopo il via, il primo paese che si attraversava era Cerda, dove in pratica si percorreva a tavoletta tutto il lungo corso principale, superando abbondantemente i 200, e con vari dossi, dopodichè, sempre dentro il paese, c'era una bella staccata e una S stretta... il tutto fra due muri di folla... improponibile al giorno d'oggi...
grazie della risposta.
Rispondi citando